Giornata “calda”, sabato mattina dalle ore 10.00 in poi, per il Museo Paleolitico di Grotta Paglicci a Rignano Garganico. E questo, per modo di dire! Infatti, non lo è stata tanto per il numero dei visitatori quanto per la qualità di alcuni di essi. In primis, Alessandra Palma di Cesnola (coreografa fiorentina), figlia di Arturo Palma di Cesnola (Firenze 1928 – 2019). Quest’ultimo, come risaputo, è stato il mentore vero del tema e dei suoi sviluppi, per sue innumerevoli e sensazionali scoperte durante la direzione ultra trentennale degli scavi, alternati a quelli di docente ordinario e responsabile del Dipartimento di Settore all’Università di Siena, unitamente alla nascita dello stesso Museo. Ad accompagnare l’illustre ospite c’era l’amica e collega coreagrafa berlinese, ma di origini italiane, Adalisa Menghini, mentre a fare gli onori del caso lc’era l’addetto al Museo Giuseppe Orlando.
Da rammentare che il professore, amico stretto del grande letterato Soccio e romanziere lui stesso, era stato insignito per i suoi alti meriti nel dicembre 1987 della cittadinanza onoraria di Rignano, sindaco pro tempore, Francesco Gisolfi. L’interessata, nota regista ed autrice di testi teatrali in quel di Firenze, assieme alla citata e simpatica compagna di viaggio erano state poco prima prese in carico in auto all’Hotel del Convento Santuario di Stignano, dove le stesse erano alloggiate da ieri pomeriggio, da Angelo Del Vecchio, presidente del Circolo culturale“Giulio Ricci”, nonché gestore da sempre del primo sito online di Paglicci.
Davanti al Museo in corso Giannone ad aspettare gli ospiti c’era un gruppo di persone, oltre alla sopraccitata guida incaricata dal Comune, il giovane e volenteroso Orlando, composto da alcuni amici di Paglicci. Tra l’altro, i coniugi sammarchesi, Rosa Centola, già Pretore ultradecennale del nostro distretto giudiziario, e l’otorino Nicola Tricarico, già governatore del Distretto 108 dei Lions (dal Veneto a Lecce), che hanno fatto tanto, per dare lustro al sito, con le loro originali iniziative (vedi riproduzione della pittura dei Cavalli, in occasione della Festa di fine estate 1999) Dopo la visita, definita stupenda e interessante da entrambe, specie da Alessandra, un po’ commossa, per via del ricordo del padre, di cui era il vero autore del quadro,
Le nuove arrivate, dopo aver fatto tappa al laboratorio didattico, gestito da Enzo Pazienza, sono state guidate verso il centro storico, da dove hanno potuto ammirare l’origine medievale del Borgo antico , il panorama unico dalla Ripa e la famosa panchina gigante, di cui abbiamo parlato e propagandato più volte (vedi foto), hanno fatto ritorno in sede con il succitato accompagnatore, ancora stanche del lungo viaggio da loro compiuto in treno.
Tuttavia, entrambe si sono ripromesse di tornare nuovamente in loco prossimamente per ammirare le cose non viste e ripercorrere passo dopo passo il passato vissuto dal grande studioso in paese, durante gli scavi, ed emozionarsi ancora. Forse insieme verrà anche il nipote e figlio di Alessandra , il giovane rap “GiovapiùGiova”, di cui abbiamo già scritto. Solo allora sarà per davvero una grande festa ed occasione per valorizzare finalmente come si deve il sito e il Museo e portarlo alle vette e posizioni di visita di altre strutture museali nazionali.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.