Altro successo per Monte Sant’Angelo e per la Puglia alla 14.ma edizione della Fiera “Golosaria”, manifestazione enogastronomica che si è svolta al MiCo FieraMilanoCity.
L’evento, che ha chiamato a raccolta 300 artigiani del gusto, 100 cantine, 20 cucine di strada, ha visto Gegè Mangano e il suo noto ristorante gourmet “Li Jalantuùmene” premiato con la “Corona Radiosa”, il massimo riconoscimento della guida Gatti-Massobrio 2020. Un risultato che arricchisce ancora più l’offerta del centro micaelico. «Non posso che esserne fiero e soprattutto sono orgoglioso di rappresentare il mio territorio sulla prestigiosa guida. Sono molto felice per la mia Casa Li Jalantuùmene e per le persone che con me hanno realizzato questo piccolo successo», commenta Mangano. Il Golosario, la guida alle cose buone d’Italia, ha già avuto modo di apprezzare e raccontare l’eccellenza che Mangano rappresenta per la Puglia e per Monte Sant’ Angelo dove da 23 anni opera la sua impresa e descrive così il ristorante Li Jalantuùmene di Gegè Mangano: «Affidarsi al talento istrionico di Gegè Mangano significa tuffarsi in un’autentica cucina territoriale. Incastonato in un dedalo di case bianche e vie uniche al mondo, c’è questo ristorantino, dove si può anche pernottare in tre sontuose camere. La novità è la vinoteca Mo…wine che propone vini e prodotti selezionati dal patron e alcuni di propria produzione, come l’olio e la pasta. La cucina è basata su materie prime selezionate e dona attualità ai piatti della tradizione come il panfritto con friarelli e scaglie di Caprino. Poi raviolo di baccalà con polvere di mugnoli o paccheri con crema di friarielli, nocciole tostate e peperone crusco. Tra i secondi- prosegue la guida del Golosario- guancia di maialino da latte in salsa di mele e nero di Troia; filetto di vacca podolica con scaglie di fave di cacao e citronetta al miele. Il tiramiSud fatto con pane raffermo, ricottina di capra, scaglie di cioccolato e polvere di caffè sarà il dolce arrivederci”.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.