Contratto di Sviluppo della Capitanata, Confesercenti Foggia nutre dubbi sul rispetto delle procedure adottate da Palazzo Chigi Sul contratto di sviluppo della Capitanata e sulle reazioni dei Sindaci del Gargano e dei Monti Dauni, interviene il direttore provinciale di Confesercenti Foggia che esprime le sue perplessità sul rispetto delle procedure adottate dalla Presidenza del Consiglio
e dichiara: “Comprendo le difficoltà del presidente della Provincia, Nicola Gatta, che ha trovato costituita una cabina di regia e ha continuato il dialogo, non sapendo che era solo un gruppo di persone autoreferenziali che non ha mai avuto delega dal partenariato istituzionale e socio economico, unici organismi che hanno sottoscritto a tutti i livelli istituzionali protocolli d’intesa per la realizzazione di interventi finalizzati allo sviluppo economico, allo sviluppo del territorio e all’integrazione sociale.” “ Quello che mi meraviglia – continua il direttore Granata – è che la Presidenza del Consiglio, che, sebbene si fosse impegnata a coinvolgere il partenariato territoriale all’atto dell’insediamento del tavolo istituzionale, ha sottoscritto un accordo senza che siano mai stati coinvolti il partenariato istituzionale e quello socio-economico del territorio”. Franco Granata, nella sua qualità di sottoscrittore dell’accordo di partenariato con la Regione Puglia e con l’Anci Puglia, afferma: “Modestamente ritengo che le regole, possono essere condivise o no, si può avere il diritto di modificarle se non condivise, ma fino a quando sono in atto vanno rispettate da tutti. Nessuno può ignorare che i partenariati sia quello istituzionale sia quello socio-economico per gli accordi intervenuti a tutti i livelli istituzionali devono essere consultati nel corso delle procedure nel rispetto di un patto sottoscritto tra istituzioni e forze economiche e sociali per la realizzazione di interventi finalizzati allo sviluppo economico, allo sviluppo del territorio e all’integrazione sociale. Si tratta di un metodo di ‘partecipazione’ fra i principi di base di una buona governance. Secondo il Libro bianco sulla governance, infatti, la qualità, la pertinenza e l’efficacia delle politiche per lo sviluppo dipendono dall’ampia partecipazione che si saprà assicurare lungo tutto il loro percorso, dalla prima elaborazione all’esecuzione. Secondo questa impostazione, il coinvolgimento della società civile ‘organizzata’ rende in sostanza migliori le politiche, e maggiormente percepibile ai cittadini l’efficacia delle risposte che le Istituzioni comunitarie e nazionali danno alle loro esigenze”. Conclude la sua riflessione Granata: “Questa impostazione è ormai divenuta sviluppo socioeconomico. L’obiettivo primario è quello di disporre di una buona governance come precondizione per l’efficacia delle politiche europee è stato, infatti, recentemente riaffermato anche dalla impostazione di Europa 2020, il documento strategico per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Sono sicuro che la Presidenza del Consiglio saprà recuperare, nel rispetto delle procedure, il dialogo con l’intero partenariato istituzionale e con il partenariato socio economico territoriale”.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.