Pietro Parracino, docente di lungo corso e raffinato uomo di cultura non c’è più. È venuto meno questa mattina all’improvviso nella sua abitazione del Capoluogo dauno.
Sposato con tre figli e una nidiata di nipoti era nato a Rignano Garganico. Avrebbe dovuto compiere 80 anni il quattro febbraio prossimo. Per chi scrive era un quasi coetaneo con il quale aveva condiviso larga parte della sua vita attiva nel sociale sia nel Comune di nascita sia per un po’ anche nella sua città di residenza. Pertanto di ricordi ne conserva tantissimi.
Pierino, permettetimi di chiamarlo così, era un altruista di prim’ordine. Pur di aiutare il prossimo era disposto anche a lanciarsi tra le fiamme. Era segretario della DC del paese, quando si presentò da me al Crsec di Via Manzoni nel Capoluogo, per chiedermi di intervenire a sanare un sopruso burocratico commesso ai danni di un suo iscritto e padre di famiglia. Quest’ultimo era stato escluso dall’assunzione all‘Aeritalia (poi Alenia) per via di omonimia da parte della Commissione provinciale di Collocamento.
Ero pratico del Sindacato e lo accompagnai seduta stante dal segretario della CGIL, Giulio Miccoli, che da qualche anno non c’è più. A quel tempo, lui era un componente importante della Commissione. Quest’ultimo, saputo il fatto, intervenne prontamente e risolse l’errore. Qualche giorno dopo l’interessato fu immediatamente assunto e lavorò fino al pensionamento. Immaginate che a quel tempo eravamo tutti di partiti diversi: Pierino, DC, io socialista e l’artefice della correzione addirittura un comunista di antica guardia.
In cambio, l’amico non ebbe manco un grazie, forse per via del vanto strappato da altri rivali interni. Pierino, uomo buono e al di sopra di ogni sospetto non reagì mai ed è rimasto sino alla fine dei suoi giorni sempre umile, gentile ed onesto, in questo e in tanti altri impegni, sempre svolti all’insegna della legalità e del buon nome, che distingueva lui e tutta la sua famiglia. Non a caso al suo interno aveva già altri componenti, distintisi in ogni campo dello scibile e della cultura.
Basti pensare a Don Mario, salesiano e dirigente dei punta del Salesianesimo di Puglia. Anche lo scomparso da adolescente fu un fedele di Don Bosco. Presso i suoi Istituti compì gli studi medi e superiori, laureandosi in Lettere Classiche. Insegnerà Italiano, Latino e Greco in vari Istituti Superiori, facendosi stimare sempre da alunni e colleghi per la sua imparzialità ed amore per la scuola.
Svolgerà con onore per molti anni la carica di vice preside prima al Magistrale “Poerio” di Foggia e poi al Liceo Classico “Lanza” di Foggia, dove concluderà la sua carriera.
Dopo i Funerali previsti a Foggia nella chiesa di quartiere, la salma sarà trasportata e tumulata presso la cappella di famiglia ubicata nel Cimitero del paese. La direzione e redazione della presente testata esprime all’intera famiglia la sua stretta vicinanza e condivisione del dolore.
Addio, Prof, non dimenticheremo mai il tuo sorriso, la tua faccia pulita e soprattutto il tuo modo di essere sempre disponibile ad aiutare il prossimo, a prescindere. Che Iddio ti abbia in gloria!
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.