Venerdì 28 maggio si commemora una giornata triste per Foggia. Si tratta del primo dei numerosi bombardamenti abbattutisi sulla città nel corso 1943 ad opera delle forze anglo-americane.
Bombardamenti che distrussero gran parte di essa, causando centinaia e centinaia di vittime civili in ogni dove, a cominciare dalla stazione ferroviaria. Un ricordo angoscioso sottolineato, oltre che dalla stampa e dai radio giornale dell’epoca, tramandato per storia orale. La ricostruzione cominciata con il Piano Marshall prosegui a pieno ritmo sino agli anni ‘50. Nei pressi di Via Arpi addirittura i lavori di messa in piedi di alcuni fabbricati perdurarono fino agli anni’80.
Chi scrive, ricorda la sua prima venuta in città con il traino veloce (un facsimile dello sciarabbà) di uno zio alla fine del 1940. Lasciammo il carretto al largo delle fosse (Via Della Repubblica e Piano della Croce), dopo aver sistemato il cavallo nella vicina taverna. Quindi, ci avviammo in giro nel centro per fare le nostre compere. Mio zio doveva sposarsi e comprò nei pressi del Teatro Giordano la lana cardata per il materasso e le reti a molle per il letto.
Oltre ai fabbricati cadenti, mi colpì assai il traffico misto in centro di automobili e traini e carrozze di tutte le specie. A disciplinarlo c’era un vigile in uniforme bianca che disbrigava a mano il suo ufficio. A mezzogiorno preciso, ci spostammo alla trattoria di Via Della Repubblica, dove pranzammo con il solito ed unico piatto di pasta e ceci. Durante l’attraversamento della strada ho visto pure ragazzi storpi. Mio zio mi spiegò che la menomazione era stata causata da qualche bomba.
Di bombe inesplose a quel tempo ce ne erano a bizzeffe. Tant’è che la disgrazia era a portata di mano ovunque. Nel mio paese di incidenti ne capitarono parecchi,. L’ultimo in ordine cronologico accadde alla fine degli anni’60. Un gruppo di ragazzi, scambiato l’ordigno per un giocattolo, lo fece scoppiare. Tre morirono sul colpo, gli altri furono feriti e vivono ancora con qualche menomazione addosso.
Di malanni del genere se ne riscontrano in ogni parte d’Italia, ragion per cui per difendere i loro diritti crearono l’Associazione Vittime civili di Guerra. Ed è proprio questo sodalizio di livello provinciale che ha organizzato l’anzidetta giornata del ricordo, diffondendo in ogni dove, il suo comunicato stampa sul tema, a firma di Michele Corcio, nella sua duplice veste anche di Presidente dell’UCI (Unione Ciechi), definendo l’evento” giornata di riflessione”, promosso a loro dire, per ridefinire meglio ruolo e compiti dell’Associazione e dei suoi volontari, chiamati a svolgere a tutela degli iscritti e a favore delle giovani generazioni.
Secondo lo scritto . “Per l’occasione, venerdì 28 maggio, alle ore 14.30 sul canale 72, “TeleBlu” ospiterà una tavola rotonda alla quale interverranno Costantino Foschini (giornalista RAI), Luca Pernice (Giornalista e Direttore di “TeleBlu”), Saverio Russo (docente di Storia moderna della Università di Foggia), Tommaso Palermo (Docente e studioso di storia locale), Alberto Mangano (Presidente del “Comitato per il Monumento alle Vittime del 1943” e del Museo dei bombardamenti su Foggia del 1943), Maurizio De Tullio (Socio Promotore di Pace e Consigliere Provinciale ANVCG), che – in veste di ricercatore e giornalista – da sette anni conduce una ricerca sulle vittime dei bombardamenti per conto della Biblioteca “La Magna Capitana” di Foggia”.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.