Andrea Ruscitto (classe 1976) nativo di Rignano Garganico, sposato con prole, vive e risiede nella vicina San Marco in Lamis. Egli è un artista eclettico, ormai maturo, che ben si inserisce nel panorama dell’arte contemporanea, generalmente pluralista ed internazionalista qual è anche a livello italiano.
Non per questo, però, perde la sua identità, anzi in alcuni casi la rafforza, per effetto della sua inesauribile vena creativa, dimostrata a gettito continuo in ogni campo non solo nell’arte figurativa vera e propria ma anche nella narrativa, come dimostra in un libro di racconti scritto a due mani assieme ad un amico giornalista, anni fa, e la predilezione degli studi letterari, come dimostrerà in tempi recenti attraverso il sofferto conseguimento della Laurea magistrale in Filologie e Lettere Moderne e nell’insegnamento odierno delle materie letterarie , a scuola.
L’ultima opera data al pubblico qualche giorno fa, occasione il mese mariano, è la nuova interpretazione della Madonna della seggiola di Raffaello, partorita come noto nel 1514. Da essa trae solo lo spunto. Infatti, il quadro olio su tela o come dice lui col termine ingentilito di “Oil On Canvas”, è completamente diversa da quella rinascimentale. Qui la stessa perde del tutto la sua classicità sia nei colori sia nel disegno. Abbiamo una Madonna che somiglia ad una donna di oggi, così come il bambino ed ha come ‘terzo’ protagonista non il San Giovannino raffaellesco, ma un suo compagno di giochi dei tempi attuali. Per di più lo sfondo non è un ambiente naturale, né l’interno di una casa , ma un riempitivo di colore celeste, quasi a significare il cielo che non c’è. Tuttavia, l’insieme ci da l’idea di una nuova concezione del bello. Bello che è e si avverte procurandoci nell’anima una dolce ed indescrivibile emozione.
Come accennato, il Ruscitto è un artista nato. Rivela la sua predisposizione verso le arti figurative sin da piccolo, alle scuole Elementari del paese, facendosi notare per la perfezione dei disegni di cose ed animali; alle Medie, per i suoi significativi “quadretti” a pastello su carta e tavolozze. Questa prima esperienza positiva lo spinge ad iscriversi e a frequentare il Liceo Scientifico “E. Fermi” di San Marco in Lamis (Attualmente Istituto d’Istruzione Superiore “P. Giannone”), dove approfondisce i segreti del mestiere, tuffandosi con passione nello studio della storia dell’arte. Qui abbozza le sue prime tele ad acrilico, ma anche se definite belle dai compagni e dagli insegnanti, non espone.
La sua produzione artistica si incrementa negli anni successivi al diploma, alternando l’attività figurativa con il lavoro di decoratore di ambienti domestici e non, a cui è costretto a ricorrere per vivere e sostenere la sua famiglia: è ormai felice sposo da alcuni anni. E’ questo il periodo durante il quale crea una serie di perfetti ed irripetibili capolavori.. Come per esempio in quel di Roma, dove si è distinto, donando ad alcuni palazzi bene tutta la sua freschezza artistica ed abilità tecnica, in termini decorativi e di realizzazioni di opere originalissime.
Ritornato in sede, non tralascia nulla. Ispirato dalla bellezza dei luoghi e dai suoi profondi sentimenti, continua a produrre, attorniato, questa volta, da una miriade di estimatori, che si recano volentieri al suo laboratorio, per ammirare ed apprezzare le sue creazioni. Una cinquantina in tutto e tutte realizzate con materiale povero e con l’uso esperto della tecnica acrilica.
Ora è finalmente egli è disponibile a concedersi il meritato successo. Infatti, è invitato a partecipare ad un’importante mostra collettiva dall’emblematico e significativo tema – titolo “Rumori e Silenzi dell’anima”, svoltasi presso l’Hotel Jolly Ligure di Torino. I suoi quadri sono selezionati e recensiti dalla curatrice dell’iniziativa, Sabrina Falzone (www.sabrinafalzone.info), critico e storico dell’arte di fama internazionale.
Ecco che cosa, quest’ultima, scrive allora sull’arte di Ruscitto: “Tra intensi rumori e ininterrotti silenzi dell’anima, la ricerca pittorica di Andrea Ruscitto ripercorre le vie dell’informale materico, non senza influenze americane. Con un approccio ottico che ricorda lontanamente quello scaturito dall’action paiting, seguendo il flusso dell’immaginazione, l’artista realizza nuove composizioni materiche mediante l’impiego dell’acrilico e di altri materiali eterogenei. La tela diviene il luogo della libera espressione personale nonché della liberazione”.
Come si diceva innanzi, il nostro interlocutore è un artista considerato eclettico a tutto tondo. Lo è in termini di originalità e di innovazione sia sul piano tecnico che su quello puramente espressivo. Lo è sui contenuti a carattere psicologico. Infatti, i temi preferiti nelle sue tele e creazioni varie hanno quasi sempre come soggetto l’uomo, con i suoi stati d’animo, le sue passioni, i suoi inconsci desideri, che si esprimono in un astrattismo surreale di sapore ed origine americana (leggi: “arte povera”), difficili da interpretarsi, ma significativi nelle forme accentuate dai colori forti e sfuggenti, che infondono negli spettatori una certa voglia di pace e di liberazione da ancestrali paure.
Insomma, si è di fronte al “bello”, questa volta, interpretato e visto non con i sensi corporei ma come bontà dell’anima. Insomma, in esse c’è tutto l’autore, il suo animo gentile, la sua voglia di amare e di concepire le cose con amore. In tal senso anche i luoghi e l’ambiente assumono, come accennato, forme surreali e di contorno. Da qui la sua maestria nella decorazione, che serve a suo dire ad abbellire e ad ingentilire il soggetto – oggetto ( l’uomo e le sue cose), rendendolo sempre attraente ed amabile.
Tuttavia la maggior parte delle sue opere sono tutte olio su tela , con un particolare interesse all’uso dell’olio in maniera materica , tipo impressionistico. Non nasconde uno studio su tutti i generi pittorici, non a caso ha iniziato con degli astratti, vedi Xanax , già recensito da critici dell’arte del calibro della Sabrina Falzone e premiato a Torino durante la mostra Silenzi dell’Anima, di cui si è accennato. Una copia di esso è in possesso del regista, scrittore sceneggiatore Angelo Longoni, vedi il film su Caravaggio.
Secondo il dire dell’interessato (vedi tesi di laurea), tra gli artisti che maggiormente hanno influenzato la sua pittura vi sono gli impressionisti, con particolare riferimento a Monet per i colori tenui e delicati, come il rosa il lilla, e l’assenza di nero utilizzato in tutte le sue opere, nonché Van Gogh per la consistenza delle pennellate , Cezanne ed altri ancora, tutti artisti che hanno fatto del colore e della luce una ragione di vita. Dalle loro opere cerca di captarne il senso e le diverse sfumature tecniche e realizzazioni , facendone venir fuori nuovi progetti , emulandone la loro forza per poi farsi guidare magicamente dal semplice colore.
Ha anche lavorato con degli acrilici e nello stesso tempo acrilici e olio insieme e questo si può notare ancora su altre opere inserite nella sua tesi triennale in Storia dell’ arte e della letteratura. Ma è con la tesi Magistrale dedicata all’influsso del cristianesimo sul Latino, che Ruscitto un particolare interesse per l’arte figurativa cristiana, nonché una sfida ancora in atto a cercare di esprimere il suo modo di fare arte, vedi appunto la Madonna con la seggiola di cui si è già scritto a iosa .
Lo studio sui colori prosegue anche attraverso una serie di totem Lumen, di cui ancora non rende pubblico. Insomma il nostro artista ha ancora molto da dire e da dare. Ha in incognito una vasta collezione di opere che custodisce gelosamente, in attesa dell’esploit decisivo che lo immortali una volta per sempre un grande ed applaudito artista di levatura italiana e, perché no, anche internazionale. Ad maiora, Andrea!
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.