Grande successo partecipativo per la prima tappa del Presepe Vivente, a Rignano Garganico. Forse più di tremila visitatori di ogni età e status sociale e culturale.
Infatti, gli stessi hanno letteralmente invaso, per cinque ore circa, l’intero ed ampio borgo antico di origine e fattura medievale, triplicando così l’attuale popolazione. Dodici le botteghe aperte ubicate nei punti strategici, coll’intento di favorire la tipicità delle strade e dei fabbricati in pietra, in gran parte con ‘sottani’ (monolocali a piano terra) ricavati all’interno di vere e proprie grotte e antri. Non per niente il quartiere più antico si chiama “Grotte”. Rappresentati quasi tutti gli antichi mestieri ed attività: falegname, fabbro, sartoria e ricamo, latteria, cantina – trattoria, ecc. Interessato all’uopo anche uno dei due Palazzi ‘Ricci’, residenza a fine Ottocento dello scrittore verista Giulio Ricci, unico pugliese di questo genere letterario, caro al Verga. Precisamente in un locale, ubicato a piano terra in una traversa dell’omonima via era attiva persino la scuola, costituita da vecchi banchi e arredo, con annessa libreria, dove erano in mostra una raccolta di testi locali. Tra l’altro, quello sui soprannomi di Angelo e Antonio Del Vecchio, a suo tempo andato a ruba, di cui oggi è richiesta dai rignanesi dispersi in Italia e nel mondo una nuova ed aggiornata ripubblicazione. Da segnalare, inoltre, che durante il percorso odierno, il luogo più ammirato e frequentato è stato la “Strettola”, alias vicolo del bacio. Ad un certo punto lo stesso, per via della sua singolarità e simbolicità amorosa è stato preso letteralmente d’assalto. Il tutto al suon e al canto melodico degli Zampugnar’ di San Marco in Lamis e degli Spruvvist’ di San Giovanni Rotondo. , gruppi di cui si è già dato notizia. Nel primo caso, protagoniste sono state soprattutto le coppiette di ieri e di oggi. Le une attratte dal fascino sentimentale e misterioso che emana da ogni poro delle pareti lapidee, le altre ci si avventuravano sopraffatti dal ricordo e dalla rinata voglia di riprovare le medesime sensazioni ed emozioni, acquetate dal tempo e dagli anni. Ad indicare il passaggio del budello che congiunge le due strade interessate era affisso, a mo’ di logo, sul fianco dell’ingresso, un grande cartello , riportante nel corpo il testo ridotto del racconto intitolato “Michele e Rocchina” (da Racconti e Leggende del Gargano di Angelo Del Vecchio, Araiani 2003), una coppia di paesani che qui amoreggiarono prima di lasciare il paese per cercare fortuna in America, dove vissero a lungo felici e contenti sino alla morte, trovando l’eterno riposo presso le tombe a loro dedicate nel cimitero di Little Italy a New York. Soddisfatti tutti gli organizzatori e figuranti partecipanti, in primis la Presidente del Comitato organizzatore, Pinella Gravina, che si è dedicata all’opera anima e corpo. Il momento clou si è vissuto in Largo Palazzo, dove erano allestiti scaraiacci e stalle con gli animali, attrattiva per i bambini e all’interno del mercato coperto la tipica grotta con la famiglia sacra. La seconda ed ultima tappa del Presepe in parola, avrà luogo, dalla ore 16,00 in poi il prossimo sei gennaio del 2020
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.
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