Fervono le iniziative e gli addobbi natalizi, a Rignano Garganico. Tanto in vista dell’imminente Presepe Vivente del 26 Dicembre e del 6 gennaio 2020 (dalle ore 16,00 in poi). Dopo i ‘Babbi Natale’ di ieri, eccoti ora piantati e svettanti ad horas due veri alberi di Natale.
L’uno installato nel popoloso quartiere di San Rocco, l’altro ‘maestoso ed alto’ (in rapporto alle case basse dei dintorni) realizzato con amorevole cura nei pressi dell’ingresso della Chiesa del Carmine, cuore del centro storico di origine e fattura medievale, a cominciare del dirimpettaio Palazzo e dall’annessa Torre bizantina. Qui, c’è di tutto, dagli ‘scaraiacci’ pastorali in legno (massimo ispiratore: Pierino De Angelis, pastore nato per antonomasia per aver vissuto intensamente il mestiere durante la sua infanzia ed adolescenza e negli altri giorni comandati) con tutte le attrezzature della tradizione, alla grotta della nascita del Redentore posta all’interno del cavernoso mercato ittico, adattato allo scopo, grazie ad una originale ed ardita architettura che sa di calore e colore, come si addice in questi casi. L’insieme sarà illuminato ‘a presepe’, ossia con luci riposanti e calde (su suggerimento di Matteo Tancredi, esperto, componente pure lui dell’apposito Comitato), come d’altronde per il resto dell’esteso e ben conservato borgo antico, fatto di vie strette, di antri cavernosi, di piazzette e mugnali (balconi), vicoli ciechi, dove regna sovrana la pietra al posto dell’opprimente prefabbricato e cemento. All’interno si snoda il percorso del Presepe Vivente con le varie tappe-botteghe sia degli antichi mestieri sia dell’intrattenimento eno-gastronomico, costituito dai piatti tipici della tradizione paesana, a cominciare dal pancotto, per finire ai primi pasta e ceci, fagioli e quant’altro, con assaggi di prodotti caseari, sia freschi sia stagionati ed altre leccornie tipiche. Il tutto innaffiato dal buon vino paesano, da poco diventato. Non mancherà, come si accennava in altri scritti, la buona musica degli zampognari e quant’altro intonato all’atmosfera del momento e dei luoghi, dove per più di mille anni ha vissuto sino a pochi anni fa (anni ’60 e ’70) l’intero paese. Il tutto sarà animato da decine e decine di figuranti, sotto l’accorta regia dell’apposito Comitato ‘Presepe Vivente’ , diretto da Pina Gravina, coadiuvata dai giovani Carmine Danza e Donato Pio Palumbo, onnipresenti ed attivi in tutti i frangenti preparatori e lo saranno ancora di più nella fase esecutiva. L’ingresso dell’itinerario sarà posto al giro esterno, mentre l’uscita del pubblico avrà luogo a Porta Grande, in prossimità appunto dell’ultima tappa che è la visita alla già citata Grotta della natività.
N.B. Albero di Natale (Carmine) dell’esperto e sensibile fotografo Antonio Gaggiano
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.