Domenica 22 Dicembre, ricorre il compleanno di Rachele Di Carlo (classe 1916), la matriarca di Rignano Garganico. Infatti, con i suoi 103 anni è una delle più longeve di tutta la sua storia.
Prima di lei c’era Giuseppina Draisci, scomparsa lo scorso anno all’età di 104 anni, mentre Nunzia Palladino (classe 1917) di 102 anni è venuta meno successivamente. Il 20 marzo del corrente anno è entrata nel novero dei centenari rignanesi anche Michelina Nido (classe 1919) che vive però a San Severo, amorevolmente assistita dalla nipote, in quanto nubile. La stessa a vissuto una vita assai avventurosa e ricca di iniziative, facendosi rispettare dall’intero paese. In questo, motivata dall’esempio della sorella Rosina, operante sin dalla gioventù in quel di Roma, ormai defunta da vari anni. Pensate che la stessa era a servizio, come sarta e factotum presso la nota attrice di cinema e conduttrice della TV, Luisa Rivelli. A quanto si apprende, per Rachele non ci sarà, la pompa magna della prima volta, allorché erano venuti in casa il gotha delle autorità civili, militari e religiose locali, ma dovrà accontentarsi della presenza dei famigliari più stretti. E questo, ci ha confidata la figlia Lina che assiste lei e il fratello Matteo (celibe) con amore e passione per via della loro salute malferma. Forse, in veste privata, ci sarà solo il sindaco Luigi Di Fiore, stretto parente dell’interessata. Da subito ha manifestato al riguardo tutto il suo orgoglio di appartenenza e di amministratore pubblico di una realtà così cospicua di centenari e di maestri di esperienza. Fino allo scorso anno di centenari o vicini a siffatto traguardo, oltre a quelli già citati, ce n’erano almeno altri cinque, poi alcuni sono deceduti, uccisi dai malanni antichi o improvvisi. E questo non a caso, perché a quell’età basta un nonnulla per mandarti al Creatore. Tre anni fa, si ricorda che la donna si commoveva ad ogni pie’ sospinto, manifestando ad ogni visitatore tutta la sua gratitudine di vicinanza, abbracciandoli, poi, sussurrava ad ognuno che quel giorno per lei era quello più bello della sua vita. Ecco i passi salienti di essa. Nata da Maria Vincenza Longo e da Pietro Di Carlo, una famiglia ‘timorata di Dio’ che si guadagnava da vivere con il sudore della fronte nelle campagne sottostanti, a cui non fece venire mai meno il suo apporto, la giovane Rachelina, fortemente innamorata, dopo un breve fidanzamento di rito, sposa il 24 aprile 1938 Giovanni Nardella (1912 – 1996). Da lui avrà nove figli, di cui restano in vita solo sei. Due moriranno in età infantile, il terzo, invece, per un tragico incidente al mare, di cui si ricorda e si soffre ancora oggi. Giovanni, dopo un breve trascorso di partecipazione alla II Guerra Mondiale, rientra definitivamente a casa e farà l’agricoltore, impegnato nel rinnovamento e nella meccanizzazione, sino alla fine dei suoi giorni. La nostra centenaria l’accompagnerà ovunque dividendo il suo impegno tra casa e campi. Di questo lei è contenta e soddisfatta, perché donna all’ “antica”, che sa sopportare in silenzio la fatica e condividere con amore gli affetti della famiglia. A questo punto non ci resta, come redazione, che augurare a Rachelina, altri anni ancora, di vita felice e in buona salute!
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.