Niente ‘sine die’ ma tempi e date certe per la conclusione dei lavori di allestimento e dell’apertura del Museo paleolitico di Paglicci, a Rignano Garganico.
A renderlo noto è stata, in rappresentanza della Giunta guidata da Luigi Di Fiore, la consigliera delegata al settore, Viviana Saponiere, avvocatessa assai sensibile sulle sorti dell’importante struttura museale. Lo ha fatto, unitamente al progettista e direttore dei lavori Stefano Del Pozzo, architetto di Foggia durante l’incontro di verifica svoltosi nella mattinata odierna in sede. Si tratta di un obiettivo inseguito da circa quarant’anni dal massimo studioso e direttore degli scavi, Arturo Palma di Cesnola (90 anni), già docente in campo all’Università di Siena e ricercatore paleontologo tra i più insigni del mondo. Non a caso alla fine degli anni ’90 ha guidato in virtù della carica di v. presidente dell’Istituto internazionale di Scienze Preistoriche e protostoriche il Congresso sullo stato degli studi, a Forlì. Precisamente nel 1996. In tale occasione Paglicci è stata una delle mete esplorative, tra le poche visitate dagli anzidetti studiosi provenienti da ogni parte del pianeta. Attualmente si sta provvedendo all’allestimento del contenitore, che occupa l’intero ex-Municipio, sito in Corso Giannone, cuore del centro storico di origine e fattura medievale. Si tratta di circa 300 metri quadrati , predisposti ed articolati secondo la fervida ed attinente fantasia del progettista Del Pozzo, con una sequela di tortuosi antri, riportanti al naturale i vari ambienti della Grotta, dove sono stati ritrovati i reperti sia mobili sia fissi. Il riferimento, tra l’altro, è agli esempi più significativi dell’arte, come le pitture dei cavalli e delle impronte di mano, in positivo, eseguiti con ocra rossa, i graffiti su ossa e su lastre di pietra, come le scene di caccia, il nido insidiato dal serpente, lo stambecco, la testa del Bos primigenius (Uro), quella del Pinguino boreale e tanto altro ancora. Ci saranno pure le riproduzioni dei due scheletri umani del tipo Cro-Magnon; il ragazzo dodicenne di 26 mila anni fa e la donna di 3 mila anni in meno., comprensivi del loro originale corredo funerario, ecc. Altresì, saranno visionabili a grandezza naturale le riproduzione dei focolari con tutto il loro contenuto in termini di resti ossei, di carboni e l’armentario di accensione del fuoco, ecc. Ovviamente ci sarà pure il grosso pestello in pietra utilizzato per la molitura del grano di avena a testimonianza dell’uso della farina per il pane risalente, come apparso su diversi giornali internazionali, a 32 mila anni fa. Ci saranno, altresì, centinaia e centinaia di strumenti litici adoperati durante la vita quotidiana dei paleolitici, suddivise secondo le varie culture ed epoche . Il resto esplicativo sarà attuato, tramite Video, didascalie in più lingue, luci e quant’altro, dirette a far rivivere al visitatore le emozioni e i sentimenti avvertiti in quei tempi così lontani. Vediamo ora programmi e tempi. A fine ottobre è prevista la conclusione e consegna dei lavori, a metà novembre l’inaugurazione in pompa magna della struttura che sarà un fiore all’occhiello per l’intera Puglia e una delle mete culturali tra le più appetite dello Stivale. Si parla anche della pubblicazione e presentazione del romanzo ispirato al tema (circa 300 pp.) del citato Palma di Cesnola, intitolato “Giornale di scavo” , con il quale s’intende favorire con parole povere e piane la conoscenza scientifica finora rimasta appannaggio solo degli addetti ai lavori e delle persone colte. Più in là ne sapremo di più sulla gestione, che sicuramente sarà affidata a persone super esperte, coadiuvate semmai dalle associazioni e volontari dul posto, a cominciare dai cosiddetti Amici di Paglicci.
N.B. Nella foto, la consigliera delegata Viviana Saponiere e il progettista-direttore dei lavori, Stefano Del Pozzo.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.