I funerali del Professore Arturo Palma di Cesnola si svolgeranno alle ore 10, 30 di questa mattina, giovedì 11 luglio, presso la chiesa di Sant’Ambrogio in Firenze. I
ntanto, si moltiplicano le manifestazioni ed espressioni di cordoglio per la sua scomparsa da parte del mondo universitario e degli studiosi di Preistoria, in particolare dell’Università di Siena, dove era un insigne Maestro della materia. A cominciare è il rettore Francesco Frati che esprime il cordoglio a nome anche dell’Ateneo, ricordando che allo scomparso fu conferito il titolo di Professore Emerito nel maggio 2004. Qui era stato direttore dell’Istituto di Antropologia ed Etnologia, divenuto poi Antropologia e Paleontologia umana. Altresì, lo stesso rettore evidenzia lo stretto rapporto che intercorse tra lo scomparso e la cittadina di Rignano Garganico, dove gli era stata conferita nel dicembre 1987 al cittadinanza onoraria. E questo per aver svolto, come si è già scritto sin dagli anni’70, una trentennale attività di scavo nel sito preistorico di Grotta Paglicci. Ed ora ecco il ricordo dei suoi colleghi del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente: <<Il prof. Arturo Palma di Cesnola se n’è andato ieri, 9 luglio, lasciando nello sconforto i numerosi colleghi e le diverse generazioni di allievi che hanno trovato in lui, oltre all’insigne studioso, una persona umana e gentile, un vero signore d’altri tempi. Prof. emerito presso il DSFTA, è stato fra i “fondatori” negli anni ’960 dell’allora Facoltà di Scienze Naturali della nostra Università.La sua instancabile attività di ricerca e di studio nel campo del Paleolitico, riconosciuta a livello internazionale, ci lascia, accanto a numerosissimi articoli, alcune monografie tutt’oggi fondamentali per la conoscenza del Paleolitico in Italia.Non meno importante la sua ricerca sul campo, soprattutto in Italia meridionale: si deve a lui la messa in luce delle serie stratigrafiche di numerose grotte del Cilento (Grotte del Poggio e della Cala, a Marina di Camerota) e della Puglia (citiamo soltanto Grotta Paglicci a Rignano Garganico e Grotta del Cavallo presso Nardò), tutte oggetto ancora di ricerche e pubblicazioni. A lui infine si deve il riconoscimento di un aspetto culturale del primo Paleolitico superiore italiano, il cosiddetto Uluzziano, argomento attualmente molto dibattuto nella comunità scientifica internazionale. Noi, meno giovani fra i “preistorici” del nostro Ateneo, serberemo, con infinita nostalgia, l’incancellabile memoria del grande maestro e dell’amico>>.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.