Serata piena alla presentazione del romanzo “Passi Bianchi” di Raimondo Ardolino, svoltasi ieri sera nella Chiesa Maria SS.Assunta, a Rignano Garganico.
C’erano tutti. Una nutrita ‘presidenza’ costituita, oltre che dai relatori e dall’autore, dalle rappresentanze delle amministrazioni comunali del territorio, a cominciare dal sindaco Luigi Di Fiore, che ha porto il saluto, sostenendo di trovarsi a suo agio quando si parla di cultura. Di ciò ha sottolineato, tra l’altro, i punti fermi dell’azione amministrativa, come il Museo Paleolitico di Grotta Paglicci, prossimo ad essere inaugurato. E’ stata poi la volta di tutti gli altri intervenuti, spesso sollecitati dalla conduttrice – prefatrice Cinzia Lurdo – con domande assai appropriate.
A ruota hanno preso la parola: Giuseppe Mangiacotti, consigliere provinciale, Angelo Ianzano, v.sindaco di San Marco in Lamis e più in là Meriligia Nardella, consigliera delegata alla Cultura del medesimo comunale e di Rossella Fini, assessora al ramo nella città di San Pio. In particolare Ianzano ha sottolineato la sua ‘vicinanza’ all’autore, in quanto collega infermiere.
Il cambio di passo decisivo, invece, si è avuto allorché hanno preso il microfono Lio Fiorentino, psicologo, il medico Maria Antonietta Antini, Caterina Ferro ed altri, che hanno incentrato il loro discorso sulla violenza contro la donna, prendendo a spunto alcuni passi del romanzo, là dove si parla della violenza psicologica di Matteo, primo uomo della protagonista Sara.
Il dibattito su questo tema si è chiuso coll’intervento di Don Santino, parroco del paese, e della donazione alle donne protagonisti di eleganti e bene acconciate composizioni floreali con fiori di colore bianco, a simboleggiare la non violenza e l’innocenza della donna. A rendere agevole il percorso e l’ascolto degli innumerevoli interventi, ci hanno pensato gli intermezzi, con la lettura di alcuni passi effettuati da Leonardo Del Priore, Maria Luigia Ardolino ed altri, dai canti, accompagnati al piano, di Maria Luigia Martino, raffinata soprano di San Marco in Lamis. Applauditissimo il suo pezzo tratto dalla colonna sonora del film “Il Padrino”.
Il tutto è stato seguito con viva attenzione e religioso silenzio da alcune centinaia di persone. Intanto, nella piazza antistante la Chiesa, c’era un’altra simpatica e significativa messa in scena: decine e decine di paia di scarpe rosse messe su a casaccio sul pavimento, a testimoniare la tanta abiurata violenza a danno del gentil sesso. Violenza che viene consumata ogni giorno sulle strade di ogni parte d’Italia e con il femminicidio, interpretato ed attuato spesso come un regolamento di conti tra le silenziose mura domestiche.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.