Grande successo di pubblico e di critica per la Capitanata in rime, a Vieste.
Si tratta della presentazione del secondo opuscolo “Poeti della Capitanata nei dialetti e italiano- le poesie”, curato da Franco Ferrara e sostanziato da una quarantina di autori provenienti da ogni dove. Il tutto si è svolto in mattinata nell’auditorium dell’Ic“ Don A“Don A. Spalatro” in Vieste. Tanto alla presenza, oltre che dell’intero apparato organizzativo, di scolaresche e docenti e dei rappresentanti delle autorità interessate (Scuola e Comune). A salire per primo in cattedra è stato il Ferrara, voce poetica e promo – organizzativa del gruppo “I Poeti del Gargano”, da alcuni anni onnipresente in quasi tutte le manifestazioni di questo genere e soprattutto con la stampa e pubblicazione delle varie raccolte liriche. Ha ribadito la necessità ed utilità di allargare la conoscenza del dialetto tra le nuove generazioni, in specie quelle in età scolastiche. Tanto al fine di non disperdere i valori identitari e di arricchire nel contempo il loro bagaglio formativo e culturale, offuscato oggigiorno dal consumismo e dalla globalizzazione. Lo ha seguito a ruota Dario Carlino, che ha esternato i saluti e l’auspicio a ben fare, a nome e per conto del Comune e, in particolare, dell’ assessore alla Cultura, Starace, oberata da improrogabili impegni istituzionali. Si sono alternati, poi, man mano ai microfoni tutti gli autori presenti per spiegare il contenuto di ogni singola composizione e in rappresentanza anche degli assenti, concludendo di volta in volta il loro dire con la declamazione della loro ed altrui composizione. Tra l’altro, ha colpito la quasimodiana ed ermetica poesia “Guardando le stelle sul Gargano”, del sammarchese Alexis. Quest’ultimo, com’è suo costume, ha stigmatizzato con ironia l’immaginifico momento creativo nell’omonimo quasi sonetto (14 versi) ispirato alla notte di San Lorenzo, alias stelle cadenti (o meteorite) , evidenziando all’uopo la fugacità dei desideri umani coincidente con le stelle ‘fuggenti’ , rispetto a quanto provato verso l’amata all’inizio, sentimento che rimane intatto nel corso degli anni. Idem per le rime ‘bagnate” illuminate dal sole Dopo l’acquazzone… di Anna Piano di Foggia. E tante altre ancora, ciascuna colla propria novità testuale e di stile, ritenute, stando agli applausi, tutte piacevoli ed interessanti. A dare man forte e brio all’evento hanno, inoltre, contribuito il Gruppo Folk “La Vesteséne” di Carmen De Ronzo e quello di danza “Aria sonora – Danze Popolari” di Antonio Russo, ‘scaldato’ tra l’altro dalle morbide e piroettanti performance della giovanissima Grazia Ferrara. Ha concluso la vice-preside, Eleonora Mafrolla, docente e curatrice dall’interno del progetto di alfabetizzazione linguistica in parola, che si è detta felice di continuare il discorso anche per il prossimo anno, al fine di allargare la conoscenza ad una base scolastica sempre più ampia e convinta. Insomma, arrivederci ancora il prossimo anno a Vieste!.
N.B. Foto di gruppo dei protagonisti
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.