Dopo San Marco in Lamis, città di origine dell’interessata, si rinnova anche a Monte Sant’Angelo il successo partecipativo e di critica per “#emily06 Ragazzi nella rete“di Francesca Stilla, giudice del Tribunale dei Minori in Roma.
Si tratta come noto di un libro-romanzo, da poco in vetrina per i tipi di Armando Curcio Editore, che affronta in modo nuovo gli scottanti temi che investono gli adolescenti odierni dentro e fuori la scuola, quali il bullismo, il cyberbullismo e il revenge porn. Il tutto si è svolto nell’accogliente Chiesa del Carmine, piena fino all’ultimo posto, tenuto conto del distanziamento previsto dalle norme anti-Covid e del possesso dei requisiti (mascherine, green pass”, ecc.).
A cominciare subito è stata l’interessata che con il linguaggio piano e comunicativo, che le appartiene, è riuscita a farsi intendere in tutto, evidenziando la gravità e la diffusione di questi nuovi mali sociali, che vanno affrontati e risolti da subito, se vogliamo domani una società più libera e costruttiva. Gli stessi ci fanno capire, inoltre, che non vanno risolti con la repressione educativa dei tempi andati, ma attraverso il coinvolgimento e gli esempi concreti. Non a caso, il romanzo ha come protagonisti non consumati attori conformisti, ma i ragazzi di oggi, con le loro storie e le loro paure. Se si dà fiducia è si discute alla pari sarà più facile raggiungere gli obiettivi. È il suo progetto-idea.
Nel rispondere alle domande rivolte a lei a più riprese sia dagli intervenuti sia dalla platea, ha delineato punto per punto i percorsi risolutivi di ogni singola manifestazione di disagio giovanile. Talvolta questi problemi si presentano in modo subdolo e per questo che bisogna dipanarli a poco a poco con l’arma del convincimento e dell’empatia, la stessa che sanno infondere bene soprattutto gli insegnanti. Quindi, è alla scuola che bisogna guardare e poi alla famiglia che spesso sottovaluta i problemi sopraffatta com’è dai sentimenti di affetto e di amor proprio. Ad organizzare l’incontro in parola è stata la locale Associazione Forense e l’associazione di promozione sociale “Tra le donne “. Anzi, pari sia stata proprio una di esse a invogliare gli altri ad intraprendere l’iniziativa, avendo partecipato per puro caso al libroforum sul medesimo argomento ed attori svoltosi tempo addietro nella villetta comunale di San Marco.
Ecco la cronaca di svolgimento. Dopo i saluti del giovane sindaco PierPaolo D’Arienzo, ha introdotto il tema, Enrico Giuffreda. Sono, poi, via via intervenuti: la dirigente scolastica Santidirocco; il parroco della chiesa ospitante, Don Domenico Facciorusso, l’assessora al Sociale, Marilina Armillotta e la presidente dell’Azione Cattolica Ragazzi, Rosa Rignanese. Da evidenziare che per la giudice Stilla l’approdo in città è stato piacevole, in quanto assai devota fin da piccola, al Santo del Gargano. Ed è per questo che ha accettato con vivo compiacimento la donazione di una statua di San Michele, offertale dall’Associazione Forense.
Ed è allora, che la giudice Stilla, entusiasta, ha presentato al primo cittadino una sua idea originale. Idea che collima, in un certo senso, con lo stesso linguaggio del romanzo. Si tratta di far diventare, per un giorno, la sala consiliare del municipio un vero e proprio tribunale, attraverso il quale coinvolgere gli studenti sulle problematiche e alla fine convenire in una giusta ed esemplare sentenza risolutiva.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.