Nella mattinata di oggi anche a Rignano Garganico ha avuto luogo la commemorazione del quattro novembre.
Tanto per ricordare la giornata delle Forze Armate, il centenario del Milite ignoto e i Caduti di tutte le Guerre. Come preannunciato, in attesa del ripristino del Monumento di piazza San Rocco, dedicato ai Caduti della II Guerra, il tutto si è concentrato davanti alla lapide della I Guerra Mondiale fissata sul muro esterno della rinascimentale Chiesa Madre dell’Assunta, ubicata nel cuore del centro storico di fattura e conformazione medievale.
La lapide anzidetta, opera dello scultore-marmista, Nicola Silvis di San Ferdinando di Puglia è attiva fin dal 1924 (podestà, Vincenzo Ricci). Qui, si sono ritrovati i commemorandi, partiti alle ore 10, 30 precise dal Municipio. L’insieme era composto, dal sindaco Luigi Di Fiore, dal parroco Don Santino Di Biase, dall’Associazione Vigili del Fuoco in Congedo – Protezione Civile, rappresentata da Gabriele Nido, dai consiglieri comunali delegati, Giuseppe Motta (carabiniere) e Pachy Longo, dal comandante della Stazione dei CC, Antonio Acquaro, coadiuvato dall’appuntato Mario Cipollaro, C’erano, poi, in prima linea, i giovani studenti universitari, Angelo e Marianna, che oltre a sorreggere in modo corretto e rispettoso l’usuale Corona d’alloro, hanno provveduto al suo spostamento e installazione nel luogo prefissato. Da segnalare, inoltre, la presenza di un discreto numero di cittadini, amanti degli antichi fasti. Ne è seguita la cerimonia contrita e commossa.
Ha cominciato subito il primo cittadino con ricordare l’evento e a citare ad un ad uno tutti i caduti della II Guerra, precisando che l’elenco sarà rimesso quanto prima in mostra in piazza San Rocco. E’ stata poi la volta di Don Santino che, ispirato dalle parole papali pronunciate qualche giorno fa al cimitero francese di Roma, ha sottolineato la necessità di indirizzare tutta l’azione collettiva per il mantenimento della pace nel mondo. Ha fatto sapere, inoltre, che alle ore 18,00 sarà celebrata sul tema una S.Messa nella Chiesa di San Rocco, officiata da lui stesso. Dopo di che c’è stata la benedizione e il collocamento della Corona ai piedi della citata ed artistica lapide.
A questo punto, la comitiva vivamente commossa, si è sciolta , scambiando i saluti, nonché soddisfatta e serena nel cuore e nella mente, per aver partecipato ad un evento assai avvertito e ricco di significato.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.