Nonostante sia trascorso più di un mese, la notizia della scomparsa del generale dell’Esercito Italiano, Alfonso Barbato, presidente dell’Unuci”(Associazione degli Ufficiali Militari in congedo) di Capitanata, è stata accolta a Rignano Garganico con vivo e generale cordoglio.
L’alto ufficiale aveva 88 anni compiuti. Era nato, infatti, l’8 febbraio del 1933 a Sant’Agata di Puglia, da Claudio ed Ester Ricci, entrambi appartenenti a famiglie illustri e facoltose. Quella della donna era di Rignano Garganico, dove aveva fatto storia e lasciato il segno nel pubblico e nel privato per ben due secoli. E questo, grazie all’opera di eminenti personaggi, distintisi in ogni campo.
Nel 1952 il giovane Barbato, dopo aver concluso le Scuole Superiori, entra all’Accademia Militare di Modena, uscendone ufficiale laureato. Negli anni successivi gira in lungo e in largo lo Stivale svolgendo la sua brillante carriera fino al pensionamento, avvenuto nel novembre 1990, con 37 anni e quattro mesi di servizio. Da subito dirige senza interruzione alcuna il predetto sodalizio associativo foggiano, distinguendosi puntualmente con le sue originali iniziative a carattere socio-culturali e conquistandosi la stima e il consenso di tutti i suoi colleghi delle diverse Armi.
Lascia la moglie e i figli, Claudio e Tiziana. I funerali sono stati officiati nella Chiesa di San Giovanni Battista, sabato pomeriggio 24 settembre, alla presenza di tutti i famigliari, i colleghi e le autorità. La salma è stata tumulata nel vicino Cimitero cittadino. Come accennato, la notizia, nonostante il vistoso ritardo, nel giro di poco tempo è stata accolta con vivo cordoglio, anche perché qui tutti ricordano il suo attivismo e presenza nel corso della presentazione del libro sulla II Guerra “Io parto non so se ritorno” dello scrivente e la posa della lapide dedicata ai Caduti di tutte le Guerre, inaugurata in pompa magna l’8 dicembre 2014.
La redazione della presente testata esprime alla famiglia vicina e lontana la sua stretta partecipazione e cordoglio.
N.B. Nella foto, scattata nella sala consiliare, il generale Alfonso Barbato è il terzo, contando da destra.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.