Può definirsi “breve, assonata e significativa”, l’ultima composizione del poeta Alexis, per quanto si è già scritto e si dirà.
I temi della sua produzione sono la famiglia e i sentimenti, gli usi e costumi di ieri e di oggi di San Marco in Lamis, sua città di nascita ed oggetto di sviscerato amore, e il Gargano in generale. Lo sono per via della loro sconfinata bellezza, dei paesaggi incantati e soprattutto della loro umanità genuina e generosa. Ovviamente il riferimento è alla poesia “Vorrei essere” dedicata alla farfalla, simbolo di vita breve e intensa.
Lo è svolazzando nel ‘tempo bello’, ossia a Primavera, quando con il suo sgargiante vestito si muove delicata ed elegante tra i fiori, succhiando e gustandone sino in fondo il nettare, onde non perdere la dolcezza della sua ultima goccia. Il sentimento che prova l’autore è forte e le parole come le pennellate su un bel quadro le vengono fuori di gettito, calzanti ed opportune come, se fossero per davvero dei colori. Al pari della graziosa regina dei prati egli si immerge e ubriaca e ripensa anche lui alla sua lunga vita, alternata dalle vicissitudini umane, belle o brutte che siano.
E sui momenti belli, anche se brevi, che intende sostare e vivere le sue gioie, ossia gli amori del momento, quelli della famiglia nel suo insieme. Sono emozioni piacevoli, brevi, ma intense appunto come quelle della farfalla. E in esse che scopre il valore – significato dell’esistenza, di cui intende e vuole vivere ogni suo attimo. Può essere la donna amata, le figlie o i nipoti, ma non lo dice, forse lo fa per non appesantire il discorso o perché sopraffatto dalla discrezione della privacy, ma in una poesia ciò è superfluo, perché il palpito non è tattile ma spesso lo si suppone o lo si tocca nel mondo dell’etereo e della fantasia.
Pare che l’ispirazione sia durata appena cinque minuti, scaturita nel giardino di casa o in un parco, sufficienti per partorire questa bellissima poesia e capire e far capire il significato vero della vita e del creato. Il tutto è inspiegabile è ha in sé il misterioso fascino della creatività. Insomma, Alexis sembra essere un novello Ungaretti o Quasimodo, cui bastano pochi versi per suggellare le eterne e divine verità dell’esistenza umana.
Ne sapremo di più domani, se il vulcano continuerà ad eruttare e a regalarci le sue preziose e appetibili creazioni letterarie. Ad Maiora!
Vorrei essere
Vorrei essere una farfalla:
vola libera nel tempo più
bello, si posa sui fiori di
sua scelta e succhia il
nettare per inebriarsi,
tutta, nella sua breve
esistenza. Al pari, vorrei anch’io
inebriarmi, tutto, nella
mia più lunga esistenza,
ma le vicende umane
spesso mi stritolano, mi
distraggono, mi rendono
sgradevole.
Solo in pochi momenti,
come farfalla, mi poso
sui miei amori, m’inebrio
nella mia esistenza, e il
prezioso dono della vita
mi appare in tutto il suo miracolo divino.
N.B. Nella foto: farfalla regina (scientificamente: ‘monarca’)
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.