Da più giorni i cellulari sono muti, a Rignano Garganico. Lo sono, in particolare, quelli che si avvalgono del servizio WindTre.
E questo accade, nonostante la posizione del paese è aerea e dominante sul Tavoliere e sulla medesima montagna, costituita da un altopiano ad ampio raggio. Per di più ad alimentare l’infrastruttura c’è un’antenna ben piazzata sulla sommità del Palazzetto municipale (vedi foto), che si affaccia sull’ampia ed estesa piazza di San Rocco nel cuore dell’omonimo e popoloso quartiere di più recente costruzione. Sulla questione è intervenuto presso la Tim lo stesso primo cittadino, Luigi Di Fiore, a cui nulla sfugge della vita comunitaria. Nessuno sa per davvero che cosa sia successo tecnicamente. C’è chi parla di ‘rottura’ d’antenna, causata probabilmente dal vento forte che ha spirato in questi giorni. Altri collegano il disservizio in parola ai recenti lavori eseguiti nei giorni scorsi di collegamento della predetta sede pubblica alla rete di fibra ottica, già in funzione da poco, pare non proprio bene. Da evidenziare, altresì, che sul medesimo fabbricato c’è una seconda antenna Tim a servizio di un soggetto privato che fornisce attualmente la linea Internet all’intera comunità. Anche quest’ultima non funziona alla perfezione, con ripercussione notevole sul lavoro dei tanti navigatori alle prese con il loro lavoro quotidiano, compreso quello scolastico. Pertanto, si può dire che Rignano da questo punto di vista sembra essere totalmente isolato, come si dice, da Dio e dagli uomini. A questo punto – ci si chiede – perché non si permette anche alla gente comune di essere collegata e servita dalla fibra ottica o da altro sistema web migliore? Va da se che la soluzione del problema, potrebbe bloccare una volta per sempre lo spopolamento e l’andar al passo con i tempi potrebbe, invece, richiamare in loco i tanti fuorusciti locali e non, sia per lavoro a distanza sia per ragioni turistiche o di soggiorno – riposo. E questo perché questa realtà possiede aria pulita a iosa, vista panoramica ad ampio raggio, paesaggi naturali incontaminati e soprattutto beni culturali di grande valore e suscettibili di ulteriore valorizzazione, come per esempio il borgo antico, ben conservato e solido di origine e fattura medievale, ma soprattutto il Museo Paleolitico di Grotta Paglicci, prossimo ad aprire i battenti, considerato per i suoi beni sul tema, tra i più arcaici ed importanti del pianeta.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.