La popolazione rignanese si sta dirigendo lentamente, o dovremmo dire inesorabilmente, verso l’estinzione. Non lo diciamo noi, ma lo dice l’ISTAT in un suo recente studio. E’ questo un fenomeno che riguarda quasi tutti i piccoli comuni italiani e che si può fermare solo creando occupazione e iniziando a trasformare quelle che oggi possono sembrare delle limitazioni in risorse economiche ed occupazionali.
Serve invogliare, e questo lo deve fare tutta la classe politica, le imprese locali ad investire e a scommettere in un futuro differente; e perché no spingere le aziende esterne a venire a scommettere nelle poche risorse che Rignano Garganico ancora offre:
- gli spazi enormi per la ristorazione e l’accoglienza;
- il vento;
- il sole;
- il silenzio;
- i prodotti genuini della terra;
- i prodotti della pastorizia;
- la storia (e ovviamente la preistoria);
- l’ambiente quasi incontaminato;
- un panorama mozzafiato;
- le sagre e le festività;
- la rignanesità (che nessuno potrà mai avere).
E poi si potrebbe “approfittare” di ciò che non si ha:
- i servizi socio-sanitari;
- i servizi logistici;
- i servizi alla persona;
- i servizi alle imprese.
Occorre crederci e occorre farlo tutti assieme. Il periodo attuale di forte frammentazione politica non gioca a favore del paese e dei paesani. A nulla finora sono serviti gli appelli da tutte le parti a mettersi assieme e a costruire assieme il futuro di Rignano e dei Rignanesi.
La politica e i pochi politici ancora in circolazione continuano a litigare per il nulla e non si rendono conto che stanno, tutti, portando il piccolo comune verso una morte annunciata da anni.
Speriamo in un ravvedimento collettivo, anche se francamente poco ci crediamo visto quello che sta accadendo.
Una preghiera per tutti i politici, perché chi di dovere li accompagni verso la retta via e le giuste scelte di armonia e di non prevaricazione dell’altro.
Occorre creare lavoro e scongiurare la fuga di altri cervelli e di altre risorse!
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Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.
C’è così tanta unione sul e col palazzo!