L’altro giorno è tornata al padre un altro angelo, in termini di bontà e di intelligenza.
Si tratta di Grazia Palumbo, 52 anni, nubile e figlia unica di mamma Rosa, dopo che gli era venuto a mancare il padre Saverio , ex-partigiano, e poi anche il fratello, bellissimo, Sante, deceduto in giovane età, quando il mondo gli sorrideva tutto attorno. La donna era conosciuta e ben voluta dall’intero paese, per via del suo mestiere. Faceva la tabaccaia a pieno tempo in un locale, posto a piano terra in una delle strade tra le più trafficate da uomini e mezzi del paese: Corso Roma. Quando, si passava dal suo ‘negozio’, ci si fermava, non solo per fare acquisti vari (oltre alle sigarette, si vende di tutto e di più), ma anche semplicemente per scambiarsi qualche parola o porgerle un saluto, che lei accoglieva sempre volentieri, come se fosse parente con tutti. Lei era piuttosto istruita e a suo tempo anche brava, per aver frequentato gli studi superiori. Dopo li aveva abbandonati, per aiutare la mamma a svolgere l’attività sopraccennata. Pertanto, era molto bello conversare con lei su qualsiasi problema e novità capitati in paese. Sorrideva sempre e ti accattivava. L’ultima volta, che sono rimasto con lei a parlare a lungo è stato all’indomani di una tentata rapina accaduta qualche mese fa. Il tutto, come già pubblicato, accadde verso le 20,30. La stessa a quell’ora si trovava sola, quando all’improvviso, secondo quanto da lei raccontatomi, le si sarebbero presentati di fronte al banco di vendita due uomini mascherati. Il primo con la pistola in pugno avrebbe intimato la rituale frase <<Dacci i soldi…>> l’altro, invece, sarebbe rimasto zitto ed impassibile, come se fosse un normale cliente. A Grazia , per nulla preoccupata, in quanto poco prima aveva già tolto il denaro della giornata e depositato in cassa forte, l’intimazione non avrebbe fatto né caldo, né freddo. Anzi, coraggiosa, avrebbe risposto flemma flemma agli energumeni : <<fate quello che volete, io non ho soldi>> Nel banco c’erano , infatti soltanto pochi spiccioli, subito prelevati con mano lesta da uno dei due. A questo punto, fortemente delusi per la fallita rapita ed anche un po’ impauriti dal secco diniego dell’interessata., si sarebbero subito allontanati, facendo perdere le loro tracce. A seguito di denuncia, intervennero i CC, per l’indagine del caso. Dopo questo fatto, Grazia continuò il lavoro come se nulla fosse. Ora, per via del diabete che l’ha uccisa all’improvviso, il suo ricordo resta vivo in tutto la sua ampiezza e sentimento nell’intero paese. Con lei se ne va un angelo innocente, amato da tutti. Addio Grazia, Rignano non ti dimenticherà mai! La presente testata si unisce al dolore di Mamma Rosa e del resto della famiglia, esprimendole la più avvertita vicinanza.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.