Quattro puntate per il tradizionale ed affermato Presepe Vivente di Rignano Garganico.
Si comincerà il 19 dicembre , dalle ore 9.00 alle 13.00 con la presentazione dell’itinerario dell’evento alle autorità e alle scuole. Si riprenderà il 26 dicembre dalle ore 16.00 alle 21.00 con l’apertura al pubblico dei visitatori. Si ripeterà idem in termini di orario e luogo il giorno 30 dicembre e il 6 gennaio 2019. Si tratta della 21^ edizione. L’iniziativa, nata casualmente dentro la scuola e per la scuola con la collaborazione della Regione Puglia e l’Ente Locale, è andata man mano perfezionandosi, tanto da diventare una vera e propria classica del settore per la Puglia intera. Sull’evento addirittura è stato girato da un valente ed esperto regista un lungometraggio con attori, comparse ed ambientazioni del posto. Il Presepe si svolge con una serie di botteghe ed usanze, la cui distribuzione occupa l’intero Borgo Antico di origine e fattura medievale. Data la bellezza e l’originalità dei questi luoghi la manifestazione con altre simili in programma presso alcuni centri abitati dell’Abruzzo, del Molise e del Sub Appennino. Negli ultimi anni l’apposito Comitato pro Presepe è presieduto da Pinuccio Palladino, vecchia gloria della Sita e delle sue associazioni collaterali. Da rilevare ancora che sull’evento c’è stata in passato persino la pubblicazione di un libro “Natale tra ieri ed oggi. Usi e costumi di Rignano Garganico” edito dalla Regione Puglia nell’anno 2000, dove sono spiegate in modo esaustivo, oltre alle finalità didattiche, anche gli antichi usi e costumi della civiltà contadina, quelli appunti rappresentati durante le serate. Altresì, l’ambientazione e l’aria che si respira nel centro storico non è affatto lontana da quella dove si è svolta la natività del Cristo, a Betlemme. Tanto, a cominciare dalle medesima denominazione del posto, chiamato appunto La Rotte (La Grotta), composto da case – grotte in serie, in parte costruite con pietre e, per il resto, incavate nelle rocce calcaree.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.