Non è nato, ma si chiama già Donato! Così recitava un vecchio e pizzicante “adagio” in voga nei tempi passati, a Rignano Garganico e dintorni. E questo in riferimento al Presepe Vivente, che avrebbe registrato nell’appuntamento di ieri una vera e propria calca partecipativa senza né capo né coda. E questo per via della biglietteria sistemata in un punto poco strategico del centro storico, che ha fatto perdere tempo e denaro (perché in tanti sono andati via dopo tempo lunghissimi di attesa) ai visitatori che sono stati sì numerosi, ma insoddisfatti per gli inconvenienti capitati loro all’inizio e durante il percorso all’interno del centro storico di tipo medievale, ben conservato e solido rispetto agli altri centri del Gargano.
Inoltre, anche se ben impiantate, arredate e rappresentate da attori entusiasti, le botteghe allestite sono state poche, ripetitive e persino deludenti sotto molti aspetti.
Così pure lo sono stati i luoghi tradizionali del Presepio vero e proprio con i loro attori o quello artistico messo su da qualche anno nella Chiesa del Carmine dalla famiglia Campaniello, composta da veri e proprio artisti, con una ricca esperienza espositiva di opere fuori dal paese.
Tra l’altro, la pittrice Arcangela, le cui opere sono assai note e condivise nei circoli artistici del Capoluogo.
Insomma, il crac più grave si sarebbe verificato, come si diceva proprio all’ingresso.
Serve pensare assolutamente ad un Il Presepe Vivente rinnovato, e non rimediato alla meglio, per il futuro prossimo.
A farlo pensare sono alcuni giudizi negativi trinciati o piovuti, a partire da ieri sera, da parte dei partecipanti della manifestazione e giunti alla redazione di Rignanonews.com.
Questi ultimi, pur avendo ottenuto un ottimo risultato partecipativo, pare che non soddisfino del tutto coloro che ieri sera si sono accalcati per acquistare il biglietto di ingresso (qualcuno deve pur pagare le spese dell’evento, per cui ben vengano i tickets).
Ed ora veniamo alle proposte risolutive ed adatte a moltiplicare i visitatori. Secondo gli antichi inventori della manifestazione odierna dopo la manifestazione del 6 gennaio, ci si aspetta una riorganizzazione dell’evento più snella, con meno presenza di politici, con maggiore presenza della scuola e senza calca, risolvendo ad uno ad uno ogni inconveniente, ma soprattutto arricchendo il programma espositivo con altre iniziative stimolanti. Per esempio l’avvio di una vera e propria guida stradale con l’indicazione delle abitazioni degli uomini illustri del paese sulla scia di quanto già fatto per Padre Antonio Fania, uomo di cultura e scrittore famoso nella Roma di Pio IX; così dicasi per il famoso questore Giuseppe Montesano, così pure per il farmacista ed ex-ufficiale garibaldino De Lillo, ecc. Per non parlare poi del Museo di Grotta Paglicci, ormai dimenticato negli eventi che contano come questo.
Tutto questo, oltre a stimolare la curiosità dei visitatori, permetterebbe di apprezzare ulteriormente la bellezza e l’originalità del centro storico, considerato l’attrattiva culturale più importante del piccolo centro, assieme all’unicità del panorama e come dicevamo al Museo di Paglicci.
Quindi, non facciamo politica faziosa e gestione di potere a senso unico, ma solo politica culturale, l’unica che può salvare il paese dalla crisi in atto e dalla fuga dei giovani.
Non è un attacco alla Pubblica Amministrazione questo, ma semplice riflessione: forse ci sono poche comparse e poche case a disposizione perché l’evento, da alcuni anni a questa parte, è ormai a senso unico e a disposizione per la passerella di un particolare gruppo politico, che controlla Pro Loco, Associazione Presepe Vivente e attività amministrativa?
A voi le risposte, nel frattempo invitiamo tutti a tornare a Rignano il 6 gennaio 2024 in occasione della seconda tappa (finale) del Presepe tra i più affascinanti della Puglia.
Per curiosità sulla manifestazione: www.presepeviventerignano.it
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.