Monsignor Antonio Maria Fania è conosciuto nella storia religiosa d’Italia e del mondo cattolico in generale per aver fatto parte della commissione vaticana per la proclamazione del Dogma dell’Immacolata Concezione, che la Chiesa Cattolica festeggia tutti gli anni l’8 dicembre.
Padre Antonio Maria Fania, molto conosciuto negli ambienti religiosi e di cultura della Roma ottocentesca, fu chiamato direttamente da Papa Pio IX a ricoprire quell’incarico.
Nato a Rignano nel 1804, dopo alcuni anni di seminario presso la Curia arcivescovile di Manfredonia, vestì l’abito francescano e continuò gli studi a Bologna e poi a Ferrara, conseguendo il titolo di letterato in Filosofia.
A 31 assunse la carica di Ministro Provinciale di Puglia e Molise. Quindi, convocato, assolse prima la funzione di segretario generale e poi quella di Vicario e Procuratore Generale dell’Ordine. Qui, con le sue molteplici attività, fu presente nelle più importanti manifestazioni religiose e culturali dell’epoca.
Dopo anni di intenso ministero pastorale in terra lucana, come Vescovo di Potenza, rientrò a Roma dove morì nel 1880 presso il convento di “Araceoli”. A Rignano, Padre Antonio viene ricordato con una lapide nella Chiesa Matrice, scoperta nel 1905.
A lui sono dedicati, inoltre l’ultimo tratto della storica Via Processionale con nome e lapide sulla casa natale, nonché l’ex-Scuola Elementare di Rignano, che oggi versa in condizioni fatiscenti e che andrebbe presto recuperata.
Lo studio organico sulla biografia e sulle opere di Padre Antonio Maria Fania si deve a Padre Doroteo Forte, storico per antonomasia del Movimento Francescano di Puglia e Molise. Tanto, a prosieguo di quanto aveva già approfondito nella sua tesi di Laurea in Lettere e Filologia , conseguita al Convento di Santa Chiara in Napoli (1938) da Padre Leonardo Iannacci, apprezzato Guardiano del Convento di San Matteo, pure rignanese, scomparso nel1953. A padre Forte si deve, altresì, il reperimento dei libri presso i Conventi distrutti durante l’ultima grande Guerra in Capitanata e il loro inserimento nella costituenda Biblioteca di S.Matteo, dedicata anch’essa al Fania, oggigiorno assai rinomata per numero ed unicità dei testi a stampa più antichi. Tuttavia, a rendere più importante ed appetibile la predetta istituzione ci ha pensato Padre Mario Villani, direttore, direttore della stessa per oltre mezzo secolo.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.