Ritorna alla ribalta nella discussione politica del Paese la storica ed ancora irrisolta ”Questione meridionale”. A rioccuparsi del tema, dopo il silenzio tombale perdurato per quasi tutta la seconda repubblica, questa volta è il Partito Socialista Italiano.
Lo fa promuovendo ed organizzando un incontro politico che avrà luogo per l’intera giornata il 26 febbraio prossimo al Salina Hotel in Via Mediterraneo, a Taranto. Lo rende noto con una lettera a firma del segretario nazionale del PSI, Enzo Maraio, indirizzata a tutti gli iscritti. Lo si fa per confrontarsi sulle grandi sfide che si dovranno affrontare per il Sud e l’Italia , soprattutto in considerazione della recente approvazione del provvedimento sull’autonomia differenziata da parte del Governo in carica, diretto da Giorgia Meloni.
Come risaputo, la storia del Socialismo italiano, che è anche la storia d’Italia, è fortemente legata al meridionalismo, concretizzatosi, sempre in materia di autonomia, con l’istituzione della Cassa del Mezzogiorno.
Non a caso la stessa per molti decenni durante il lungo e produttivo primo Centro-sinistra, ha avuto alla sua massima guida amministratori socialisti di prim’ordine. Per quanto riguarda la Puglia, basta ricordare nel campo della rivoluzione culturale lo scrittore e studioso Tommaso Fiore con il suo famoso libro “Popolo di Formiche”.
Invece, in campo politico – governativo troviamo la parlamentare foggiana Anna Matera, come l’altro, socialista di punta, per aver diretto, tra l’altro, per alcuni anni l’anzidetta “Cassa…”, portando a soluzione i millenari problemi dei lavoratori, dei contadini e della povera gente in genere.
Secondo la lettera di Maraio, è proprio per questa gente più povera del Mezzogiorno che, “… in questi tempi difficili, necessitano di valori da difendere e battaglie nuove da combattere con proposte rinnovate. La conoscenza della storia del passato aiuta ad affrontare i problemi del presente. “Con la iniziativa di Taranto – aggiunge il segretario nazionale dei socialisti, intendiamo contribuire a tracciare una nuova strada per il centrosinistra e per la nostra coalizione dopo la scottante sconfitta dello scorso 25 settembre, che rimetta il Sud e le sue potenzialità al centro dell’agenda politica”. In particolare, si discuterà di infrastrutture, portualità, turismo, terziario, industria, cultura, lavoro e non solo”.
Si punta, insomma, ad un grande successo partecipativo, che spinga molti socialisti ad riemergere dal torpore – noncuranza in cui sono caduti “obtorto collo” nella seconda repubblica e a riprendere in mano da subito il filo del discorso politico che con le sue iniziative tanto bene ha fatto alla nazione in termini di riforme e di conquista delle cosiddette libertà civili.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.