Antonio Cappelli è un personaggio illustre assai legato a Rignano Garganico. Lo è per una serie di motivi inerenti alla famiglia, al lavoro di direzione – insegnamento e ai suoi vari incarichi istituzionali, non escluso il suo accanito innamoramento verso il popolo e le sue radicate tradizioni.
Ecco in breve la sua biografia. Egli nasce nella vicina San Marco in Lamis il 16 novembre del 1871 da Maria Teresa Nardella e da Francesco, costretto a risiedere in quanto carabiniere in servizio sin dal 1861, impegnato com’è nella sanguinosa lotta e repressione del fenomeno del brigantaggio.
Dopo le Elementari egli intraprende gli studi magistrali prima in collegio e poi prosegue nella scuola normale, diplomandosi al termine con il massimo dei voti. Ancora giovanissimo nel giro di pochi anni perde entrambi i genitori.
Intanto, prende servizio come docente elementare al Nord. Poi, superato l’apposito concorso pubblico rientra al Sud, stabilendosi a Rignano Garganico. Qui qualche anno dopo sposerà la sua bella ed attiva collega, Antonieta Del Priore, figlia dell’avvocato Antonio e della nobile Zurla, pure valente insegnante presso la medesima scuola per oltre mezzo secolo e seppellita nel locale cimitero.
A fine carriera, il Cappelli ottiene la medaglia d’oro, ma lo fa contento soprattutto l’essersi speso per tanti anni nell’educazione di diverse generazioni, nutrendo nei suoi confronti affetto e stima, ma soprattutto rispetto. Oltre a quelle già citate, Cappelli ricopre diverse cariche civiche, amministrative e assistenziali. Tra l’altro: conciliatore, presidente commissione orfani di guerra, presidente congrega della carità, Patronato scolastico, commissario prefettizio e come già scritto, primo cittadino. Muore nel marzo 1937, a seguito di una broncopolmonite acquisita nelle vicine campagne per motivi di servizio.
Durante il suo mandato amministrativo vengono eseguiti lavori pubblici assai importanti, come la costruzione del nuovo edificio scolastico, l’Acquedotto, la rotabile Rignano – Stazione ferroviaria, quella di collegamento della stessa con la contrada Piccirilli, fognatura generale e pavimentazione, sistemazione del giro esterno.
Il Cappelli ha scritto alcuni importanti libri per bambini. Tra l’altro: Gli stornelli della Patria; “La Befana” (commedia), nonché il saggio critico (1907) “Metodo Sperimentale di Lettura non Sillabata”. Ma la massima stima ed evidenza della sua bravura si ha per la certosina ricerca storica sul paese, base del v. “Rignano / nelle Vicende Storiche della Daunia Antica”, graficamente messa a punto dal nipote Carlantonio e nel contenuto dal figlio Francesco e mandata in stampa nell’ottobre 1997.
Alla pari degli altri prescelti, anche il Cappelli merita la lapide ricordo, come uomo illustre del paese. Lapide che sarà affissa a fianco l’ampio portale d’ingresso della sua abitazione sita il Via Forno, n. 3, detto di “Zia Monaca”, sino agli anni ’70, luogo di appuntamento assai preferito e frequentato dalle giovani coppie di innamorati.
A lui sarà dedicata una klapide-ricordo in occasione di Borgo Divino 2024 il 17 agosto prossimo, evento organizzato dal Circolo Culturale Giulio Ricci e dal Circolo AUSER di San Marco in Lamis.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.