Padre Leonardo Iannacci, Domenico (1911 – 1955), figlio di Michele e di Carolina Sfirro e quarto di una nutrita figliolanza, è il primo studioso ad occuparsi di Padre Antonio Fania, uomo di cultura per antonomasia a Roma, ai tempi di Pio IX e poi vescovo rinnovatore in quel di Potenza, originario di Rignano Garganico, come l’altro, e personalità tra i più importanti e rinomate nella storia del paese.
Se ne occupò per primo nella sua tesi sul tema discussa brillantemente durante la sua laurea in Belle Lettere, conseguita con il massimo dei voti nel convento di di S.Chiara in Napoli. Tesi meritevole di essere trasformata da subito in libro, ma che egli preferì rimandare a tempi migliori, perché impegnato anima e corpo nella sua attività di ministero e di docenza.
Fu guardiano ossequiato, per due volte, del Convento di San Matteo e ancor di più quale rinomato insegnante in materia al Liceo Classico “Giannone” di San Marco in Lamis. In seguito a causa del male uricemico è costretto a poco a poco ad abbandonare non solo lo studio approfondito su Fania, ma anche la sua attività di docente e di responsabile della fraternità. Lavoro, quest’ultimo, che sarà ripreso in seguito da Padre Doroteo Forte, sospinto dalla sua passione di storico e dal ricordo di lui, coetaneo e compagno preferito a scuola e nel paese, dando alle stampe alcuni anni dopo un voluminoso ed esaustivo libro al riguardo, unitamente tanti altri riferiti alla storia del suo paese Rignano Garganico, 1984, e del francescanesimo pugliese – molisano e in generale.
Aggravatasi la sua malattia, Padre Leonardo, ad un certo punto fu costretto ad abbandonare l’insegnamento e la vita in convento e ad essere trasferito nel centralissimo convento Gesù e Maria in Foggia. Ciò tuttavia lo gioverà poi, perché nonostante le visite specialistiche conseguite in ogni dove (Roma, Napoli, Sora, Toro, ecc.), fino al Policlinico di Bari. Tutto fu vano. Infatti, da qui, dopo appena una settimana, sarà riportato indietro in ambulanza fino alla sua casa, a Rignano G., dove morirà il 17 gennaio 1955, un mese prima che compisse 44 anni di età.
La sua scomparsa fu avvertita e compianta non solo dai suoi genitori e dai familiari, ma dall’intero paese e da parte di chi l’aveva conosciuto ed apprezzato a Foggia e in provincia. Padre Leonardo era un giovane dai lineamenti belli e dal carattere buono ed altruista, la cui empatia ti contagiava da subito e non ti lasciava più. Il giorno dei funerali in paese, oltre all’intera cittadinanza e alle autorità preposte, l’intero staff della fraternità provinciale e una marea di gente proveniente da ogni dove che l’accompagnarono al cimitero come se fosse un fratello carnale.
Padre Leonardo era uno che contava anche nella società civile ed era onnipresente in ogni occasione piccola o grande, come si nota in qualche foto ingiallita. Fu presente, infatti, assieme alle autorità, sia nella posa della prima pietra nel 36 sia nell’inaugurazione dell’imponente edificio scolastico avvenuta nel 1939. Da qui, il desiderio di molti di intitolare con il suo nome qualche strada o monumento, così come si è fatto per altri religiosi di peso. Chi vive, vedrà!
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.