Dove è finito il cippo romano che era custodito nell’area esterna del Museo di Grotta Paglicci, struttura chiusa da tempo e mai ridata in gestione dopo la scadenza della convenzione con l’Associazione Talia?
Si tratta di una “lapide” in pietra molto importante, che testimonia la presenza della civiltà romana a Villanova nei primi secoli dopo Cristo. La stessa venne rinvenuta qualche decennio fa e da allora è stata sempre e gelosamente custodita presso il Museo predetto (all’ingresso). Dall’ultimo restauro, risalente a due-tre anni fa, se ne sono perse le tracce.
È un bene importantissimo che testimonia indirettamente la presenza del paese nei primi secoli dopo l’avvento del Signore (I, II o III secolo d.C.).
Ecco cosa c’era scritto sul cippo:
ALIS…(mancano 10 cm. di pietra)…(P)ATER (E)T ISI / AS MATER (cuoricino=Hedera Distinguens) FILIO FECE / RUNT BENEMERENTI QUI / VIX (IT) AN (NIS) VIIII ME(NSIBUS) XI D (IEBUS) = Il padre…Alis e la madre Isias fecero al figlio benemerente che visse 9 anni, 11 mesi e 8 giorni.
La piccola foglia di Hedera Distinguens incisa a margine del terzo rigo è un simbolo usato dagli scultori in epoca imperiale, da Nerone (68 d.C.) in poi, per separare le parole.
Da qui la supposizione che il cippo risalirebbe al I secolo dopo Cristo o forse ai primi due secoli successivi.
Il bene archeologico doveva essere tutelato, ma se ne sono perse le tracce. Chissà dove è finito. Chi risponderà?
Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.