La Leggenda della Processione dei Morti a Rignano Garganico: una tradizione da rispettare e e da temere.
RIGNANO GARGANICO. La notte tra il 5 e il 6 gennaio, a Rignano Garganico, il piccolo comune della Montagna del Sole, si rinnova una tradizione particolare e misteriosa: la “Processione dei Morti di Pasqua-Epifania”. Una credenza tramandata di generazione in generazione che mescola la spiritualità con il mistero e la paura.
Il detto “Tutte li fiste jèssere e nenèssere Pasque Epifanìje maje ‘nge venèsse” (“tutte le feste vadano e vengano, Pasqua Epifania, mai ci venisse”) è al centro di questa antica tradizione. Si narra che a mezzanotte i defunti tornino a visitare le loro case, e la tavola viene apparecchiata per loro con pane, acqua e posate.
La credenza vuole che i cari defunti, per respirare l’aria di casa e rifocillarsi, facciano ritorno solo fino al primo spuntare del giorno, quando ritornano invisibili. Una pratica che tiene viva la memoria degli antenati e crea un legame tra il mondo dei vivi e dei defunti.
Una variante di questa credenza è la Processione dei Morti, che si dice si verifichi proprio a mezzanotte nella notte di Pasqua-Epifania. Si narra che i morti, guidati da un defunto che porta la croce, si dirigano in fila attraverso il paese con candele accese. Chi osa assistere a questa processione rischia la morte.
Il racconto di un anziano, Angelo Resta, testimonia l’esperienza di una donna che, entrando in chiesa durante la notte di Pasqua-Epifania, vide una sua compaesana, già defunta, avvisandola di lasciare la chiesa prima che si chiudesse.
Una storia ancor più suggestiva riguarda un pastore che, credendo erroneamente fosse mezzogiorno anziché mezzanotte, vide la Processione dei Morti scendere dalla collina. Al confronto con il capofila, che portava la croce, si rese conto dell’errore e morì poco dopo aver raccontato l’evento alla moglie.
La comunità di Rignano Garganico rinnova così il rispetto per le tradizioni, anche quelle più misteriose e sovrannaturali. La notte di Pasqua-Epifania diventa un momento carico di significato, un ponte tra il presente e il passato, tra i vivi e i defunti.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.