Si chiude il 2023 con un maxi evento di letteratura e storia locale, che si chiama libro, a Rignano Garganico. Si tratta appunto di un ‘repetita’ “Rignano Garganico” rischiarato dall’espressivo ed analitico sottotitolo “Cenno Storico – Emergenze architettoniche – Tradizioni – Foto – Poesie”. Poesie sì, perché quasi la metà risulta dedicata esclusivamente all’arte delle Muse, genere di cui l’autore si nutre e compone sin da ragazzo.
Lo stesso, data la familiarità e l’amicizia collettiva si chiama Peppino Del Re (classe 1938), un Prof tutto fare che si è fatto molto stimare per il suo carattere altruista non solo nel mondo della scuola, ma anche nella società civile, dove ha vissuto finora, ossia il centro garganico, suo paese di nascita, e San Severo, città dove ha insegnato assieme alla moglie, Maria Rosaria Draisci, docente alle materne, pure rignanese, scomparsa anni fa in età ancora fiorente. La famiglia paterna dei Del Re è erede diretta dei Torelli di Apricena, quella del famoso Generale che morì da eroe nella Guerra contro la Libia d’inizio Novecento, medaglia d’oro.
Sul libro, già si è espresso chi scrive con una dettagliata recensione, pubblicata su questo ed altri giornali, intrattenendosi sull’origine luminosa della famiglia, sia per via paterna (San Severo), erede diretta dell’anzidetto generale e patriota, sia per provenienza materna, i Ricci, una famiglia illustre del paese, che ha sfornato nel corso degli ultimi secoli tanti professionisti ed uomini illustri, affermatisi in ogni campo. Infine, la ciliegina sulla torta dell’importanza si deve alla casa dove abita il “Prof.” con il resto della famiglia originaria. Si tratta di una estesa ala del Palazzo Baronale, struttura architettonica di origine medievale racchiusa in una prettamente barocca, ad eccezione della Torre circolare che resta bizantina. Proprio sul portone di ingresso si legge la sigla “F. C. (Francesco Paolo Corigliano) e la data di restauro 1765. I nobili baroni, prima, e poi marchesi che hanno dominato il paese per alcuni secoli.
Ed ora ritorniamo al “dunque”, ossia all’annuncio della predetta manifestazione, che riportiamo per intero, data la sua eccelsa e comprensibile informazione, dovuta al solito e noto grafico per passione che si occupa da anni ed anni di materia informativa e che lascia capire il contenuto fin dalle prime battute, sia su piano della sinteticità dello scritto sia su quello delle immagini, sempre indovinate ed originali, dimostrandosi ancora una volta un valente e creativo grafico in tutto. Per di più, la manifestazione ha come organizzatori ed ospitanti Associazioni e parrocchia, estremamente sensibili e disponibili per il bene della comunità di cui si occupano. Segue, appunto, manifesto, unendoci anche noi al coro dulcis in fundo “Vietato mancare”!
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.