Don Bruno Ponziano, monaco benedettino vallombrosano, super in tutto sarà ricordato in pompa magna nella rinascimentale chiesa Matrice dell’Assunta, a Rignano Garganico. Egli è nato in paese nel 1918 ed è morto nel 1985 a Montenero di Livorno, dove è sepolto assieme agli altri confratelli in un apposito spazio a loro riservato nel cimitero monumentale della città. Siffatto evento accade dopo la intitolazione a suo nome di una importante strada cittadina, ubicata nel nuovo e dirimpettaio quartiere di Montesacro, deliberata qualche anno fa dall’Amministrazione pro-tempore guidata da Vito Di Carlo, dal vice Michele Ciavarella e dall’assessore unico,Giosuè Del Vecchio.
Tanto su sollecitazione di chi scrive che ne fu a suo tempo un allievo prediletto negli anni 1954 – 1956 (vedi capitolo ad hoc nel suo romanzo “Rocco e Carmela / Storie d’amore e di transumanza”, ad horas in vetrina. Non solo, ma anche perché si occupò dell’intero pacchetto degli intitolandi, a cominciare da Natale Penati (con l’aiuto del nipote Roberto e del compianto Michele Caruso, ex allievo dell’artista), e per finire con Padre Antonio Battista, francescano Ofm di Terra Santa, sommo conoscitore dell’aramaico antico e delle opere sacre in lingua, nonché di un saggio biografico sull’esistenza vera di San Giuseppe.
Ora ad occuparsi con maggiore lena e documentazione di Don Bruno, ci ha pensato Angelantonio Mastrillo, ex probando pure lui e raffinato ricercatore e docente dell’Università di Bologna, che da un po’ di mesi si è messo a rovistare in ogni angolo ed archivio dello Stivale per appuntarsi ogni riferimento sulla vita del monaco, aiutato nella fatica dalla famiglia, in termini di nipoti e pronipoti. In particolare, di A. Rita Piccirilli di Rignano e di Liliana Ponziano di Torino
La manifestazione in parola vede come sponsor principali l’Amministrazione Comunale, guidata da Luigi Di Fiore e la Parrocchia, retta dal disponibile e preparato don Santino Di Biase. Il tutto comincerà alle ore 10,15 in punto con i saluti istituzionali, seguiti a ruota a cominciare dalle ore 10.30, dalla commemorazione ufficiale con testimonianze dei famigliari sopraccitati e le testimonianze degli ex-Probandi di Montenero degli anni 1950 – 1960.
Si tratta di un proficuo decennio che vide circa una trentina di adepti, che costituiscono la più alta percentuale di tutti gli allievi e frequentatori degli ordini religiosi presenti in paese. Nell’ordine: Benedettini, Francescani, Salesiani, Secolari, Passionisti, ecc. Gli stessi ora in massima parte medici specialisti, giornalisti, dirigenti pubblici, artigiani (attivi o in pensione), bravi padri di famiglia, ecc., tutti segnati dal ricordo istruttivo e dalla devozione per la Madonna di Montenero, patrona della Toscana.
Referenti dell’organizzazione, oltre a A. Rita Piccirilli per la famiglia, sono gli ex Probandi di Rignano con a capo il succitato Mastrillo e quelli della vicina San Giovanni Rotondo, con l’immancabile animatore, Antonio Puzzolante. Seguirà alle ore 12.00 la visita al Centro storico, di origine e fattura medievale con vista a tutto campo sul sottostante Tavoliere i monti Dauni, con la Maiella innevata.
Alle 13.00 la comitiva si sposterà a San Giovanni Rotondo. Precisamente presso il Centro di Spiritualità di Padre Pio, in Via Anna Frank, 18, dove sarà servito un buon e salutare pranzo, già sperimentato positivamente in altra occasione, durante il quale tra gli ex probandi dell’una e l’altra città si continuerà a parlare sulle ultime novità acquisite sul commemorato e sugli altri Vallombrosani famosi ancora in vita. Tra l’altro del sangiovannese Don Lorenzo Russo, già abate generale, e di don Luca Bernardo, che vivono a Montenero.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.
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