Grande successo di pubblico rappresentativo ed entusiasta, di cui si dirà per l’articolato incontro a più voci sulle, svoltosi in serata nella moderna ed accogliente Sala Teatro dell’Istituto Scolastico “Pietro Giannone” di Via Frassati, a San Marco in Lamis. Il tutto dovuto non tanto all’argomento, quello delle “Resistenze”, racchiuso per volontà degli organizzatori in sintetici ed esaustivi interventi. Pensate che quello più lungo è durato appena dieci minuti scarsi.
A promuovere il tutto in modo regolare e tempestivo ci ha pensato l’Auser provinciale, presente in cattedra col noto e valente Presidente provinciale, Geppe Inserra, giornalista e dirigente pubblico di lungo corso, unitamente alla sezione locale del sodalizio che in materia di cultura e del sociale ha dimostrato in ogni passo la sua larghezza di vedute e linguaggio. Lo ha fatto dall’inizio alla fine con battitori liberi e preparati come giovani Felice Lariccia, giornalista e presidente del sodalizio del posto, Luigi Mossuto, impegnato pure lui nel settore soprattutto nel campo video-TV (Gargano), di Andrea Ruscitto, artista e docente di Lettere, coordinati dal giornalista tuttofare e direttore del quotidiano sanitario nazionale Assocarenews.it Angelo Del Vecchio.
Ad intervenire per primo è stato Inserra, mettendo in luce il recupero della memoria, portando avanti negli ultimi tempi la ricerca di foto e documenti rari sulla Foggia bombardata e gli episodi di eroismi compiuti in provincia dalla nostra gente.
E’ seguito a ruota Antonio Del Vecchio, che in cinque minuti esatti ha messo in luce i valori resistenziali presenti nel suo libro sulla II Guerra “Io Parto non so se ritorno”, costruito passo passo sulla scorta di storie individuali raccontate dai singoli protagonisti sui diversi fronti di guerra o di detenzione nei campi di concentramento, compresi quelli nazisti. Ha in cantiere già un secondo libro sul tema rivisto ed ampliato.
E’ stata poi la volta di Maria Schiena, docente e navigata ricercatrice pure lei sull’argomento, con la pubblicazione di un volume ad hoc molto apprezzato e diffuso tra il grosso pubblico della scuola, come pure si è fatta conoscere in tutto lo Stivale con i suoi succosi interventi tam tam tenuti in vari incontri sul tema, evidenziando i vari posti di internamento e di rappresentanze partigiane nel Nord Italia, in Francia, in Germania e nel resto d’Europa. Ha suggerito che si può fare di più per diffondere la conoscenza della Resistenza tra le giovani generazioni e nella scuola.
Matteo Coco, docente di Lettere presso lo stesso Istituto ospite si è soffermato a lungo, per modo di dire, sulla resistenza e la particolarità dell’intervento cattolico nella lotta partigiana o senz’armi , a cominciare da quello di De Gasperi e del laicato in genere. Discorso quest’ultimo, condito col sapere e i consigli di altri ricercatori stranieri, di cui alcuni amici, portando ad esempio anche il credo e l’operato di Moro.
Infine, è intervenuto Ludovico Delle Vergini, docente pure lui, è impegnato nel sociale da lunga data, che si è soffermato sulla semantica del termine “resistenza” , talvolta uguale ad opposizione strenua a tutto ciò che impedisce la libertà di esprimersi e di operare per e pro il sociale appunto. Il tutto, a suo dire, è pari pari alle armi dei partigiani e dei soldati, che lo fanno anche loro per gli ideali di una patria libera ed indipendente.
Per i saluti e le foto-ricordo sono intervenuti in primis, al posto del sindaco Michele Merla, indisposto ma in sala, l’assessore ai Servizi Sociali Paolo Soccio e Meriligia Nardella alla Cultura. Quindi, l’onnipresente Napi Cera, consigliere regionale di lungo corso.
Si è passato, poi, alle premiazioni dei protagonisti e dei rappresentanti presenti, di cui all’elenco che segue:Teo Ciavarella (Musicista), Raffaele Cera (Scrittore), Grazia Galante (Ricercatrice), Maria Schiena (Storica e Scrittrice); giornalismo, premi al prolifico e seguitissimo Massimiliano Nardella (Direttore FoggiaToday.it) ed a Antonio Del Vecchio (già corrispondente trentennale de La Gazzetta del Mezzogiorno, a livello territoriale);
Emigrazione, a Sergio D’Amaro (Scrittore ed esperto, con premio da ritirare), Joe Caputo (Ex- sindaco di Moreland e Senatore Australiano, pure da ritirare); Guerre: alla memoria di Carlo Sassano (Deportato nazista), ritirato dal noto “barbiere” Gennaro Sassano ; Michele Aucello (Deportato nazista a Dachao)), ritirato dal figlio Matteo; a Vincenzo Damiani (Deportato nazista, ritirato dalla figlia Isabella); mafie: ad Arcangela Petrucci (moglie di Luigi Luciani), Marianna Ciavarella (moglie di Aurelio Luciani) premi entrambi ritirati dalle stesse; Impegno Civile Protezione Civile – SM 27, Capitanata Soccorso ODV, Associazione Cuori Blu,Protezione Civile ANVVFFC di Rignano Garganico,Associazione UNITALSI,Associazione AGAPE di San Giovanni Rotondo, Associazione ARCI “Pablo Neruda”, Pro Loco Rignano Garganico (tutti ritirati dai responsabili); per la resistenza in Sanità: Carlo Palumbo (Medico e Direttore Servizio 118 ASL FG), Claudio Donatacci (Coordinatore Infermieristico Servizio 118 ASL FG), Michele Ciavarella Responsabile Personale ASL FG), Giulio Ianzano (Coordinatore Infermieristico Psichiatria Universitaria Policlinico “Riuniti” di Foggia, Stefano Colelli (Direttore Centrale Operativa Emergenza Territoriale di Foggia), Francesco Mansi (Coordinatore Infermieristico Centrale Operativa Emergenza Territoriale di Foggia), Maria Teresa Gatta (Direttore Sanitario “Angeli Di Padre Pio” di San Giovanni Rotondo).
Sul ritiro dei premi a farne una cronaca precisa e puntuale è stato con i suoi scatti originali e precisi il giornalista-fotografo Luigi Ciavarella, sollecitato e incoraggiato di volta in volta da sua moglie, Emilia Nenna, comb – attiva militante dell’Auser con il suo sorriso di condiscendenza e di incoraggiamento.
Dopo di che si è concluso con l’originale e moderna rappresentazione teatrale “Il compagno Fritz”, tenuta sul palco da validi ed applauditi attori, con recite accompagnate al momento giusto dal “parlato” musicale della fisarmonica, mossa dalle mani esperte e creative di Lorenzo Bonfitto, valente musicista del luogo. Lo spettacolo, diretto dal regista Nazario Vasciarelli e ispirato al racconto di Vincenzo Damiani, ex partigiano di Vico del Gargano e della sua incredibile storia di amore con Pallottolina, partigiana pure lei, scritto a quattro mani da Isabella Damiani, figlia del protagonista, è stato salutato e interrotto più volte con ripetuti e scroscianti applausi.
Pertanto, gli spettatori a fine spettacolo sono andati via dal luogo per davvero soddisfatti, auspicandosi in cuor loro un avvertito “Arrivederci alla prossima puntata!” che, secondo quelli dell’Auser ci sarà ancora su un tema al momento tutto “Top secret”.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.