Domani 25 aprile, festa grande, a Foggia, non solo per la Liberazione dalla dittatura nazifascista, ma anche della Costituzione che ne è derivata, regola magna della nostra democrazia repubblicana. Lo si evince bene dal titolo del manifesto, incentrato in modo semplice e chiaro sul tema.
A promuovere il tutto, come negli anni passati, ci hanno pensato congiuntamente la sezione provinciale dell‘Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), presieduta da Michele Galante, già deputato in Parlamento, sindaco di lungo corso a San Marco in Lamis e raffinata mente politica e storico della nostra terra, la triplice sindacale CGIL-CISL-UIL, ACLI e lARCI. Il tutto ovviamente con l’avvallo – presenza delle autorità istituzionali civili, militari e religiose.
Ecco il programma. Si comincerà alle ore 9,00 con l’omaggio al Monumento dei Fratelli Biondi, gli eroi partigiani foggiani immolatisi per la libertà durante l’ultimo conflitto mondiale, situato nello spiazzale interno costellato di verde della Villa Comunale.
Subito dopo il corteo si sposterà in Piazzale Italia per rendere omaggio al Monumento ai Caduti. Si concluderà alle 11,00 con la deposizione di una corona nel Cortile interno di Palazzo Dogana, sede storica di stile vanvitelliano della Provincia, un tempo assai movimentato con la presenza di tutti gli uffici istituzionali e il moltiplicarsi delle iniziative culturali di grande richiamo.
Come al solito, trattandosi di un evento nazionale assai avvertito dalla gente di ogni esperienza e credo partitico – religioso si muove all’insegna dell’unitarietà, così come fortemente voleva e combatteva un altro grande anti-fascista della nostra provincia, Giuseppe Di Vittorio, messo in luce dallo stesso Galante.
Lo ha fatto nel suo ultimo libro, in vetrina da poco, dedicato ai grandi ingegni della nostra terra dal poetico titolo “Come da un sussurrante alveare sciamarono…” con la presentazione di Saverio Russo, di cui si parlerà di più e meglio in seguito con una apposita recensione. .
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.