È in vetrina da poco il libro “I redditi dichiarati in euro dal 2000 al 2021”, primo del genere tecnico – scientifico a calcare le scene librarie nazionali dopo l’abbandono secolare della lira. Evento, quest’ultimo che, come risaputo, rivoluziona non solo il metodo di calcolo della contabilità pubblica e privata ma anche quello di pensare e di agire dei cittadini.
Ne è autore Antonio Puzzolante, già dirigente contabile di lungo corso prima a San Giovanni Rotondo, sua città natale e di vita, poi per breve tempo a Vieste e infine presso l’Ente Provincia in Foggia. Tanto accade, quando ormai egli è già laureato e promettente docente in materia, nonché componente di commissioni d’esame all’Università del luogo. Ritornando al libro, va detto subito che esso si presenta a prima vista assai corposo in virtù delle sue 205 pagine che occupano ogni minimo spazio dall’inizio alla fine. Lo stesso, inserito nella apposita collana, è edito da Cacucci di Bari, azienda leader nel settore.
Altresì, l’insieme, racchiuso nell’ordinario formato grande ha una veste grafica modesta. Su di essa non ci sono foto simboliche esplicative ma solo scritte essenziali. E questo al pari dei testi di studio universitario di cui si compone il bagaglio che segue passo passo ogni studente durante la preparazione – frequenza e il superamento degli esami in quasi tutte le Università italiane.
Altrettanto il contenuto interno, che è privo di qualsiasi illustrazione, ad eccezione di una infinità di tabelle statistiche di vario tipo e forma. Il volume costa 25 euro. Un prezzo, quest’ultimo, che viene giudicato generalmente congruo ed accessibile non solo tra gli addetti ai lavori, ma anche tra il grosso pubblico. Per di più l’esiguo costo spinge molti Enti pubblici ad acquistarlo e a dotare le biblioteche locali.
Sospinto dalla curiosità e nel contempo dal sentimento di stima e rispetto verso il suo autore, chi scrive prende coscienza e decide seduta stante di interessarsi del libro. Dapprima lo sfoglia a casaccio, ma poi attratto dai ragionamenti e riflessioni ivi contenute si sofferma a leggere e ad approfondire i relativi ragionamenti portati avanti dall’autore. Sin dalle prime pagine appura di condividere appieno i ragionamenti e la loro bontà e sapienza pratica. Così il prosieguo sino alla fine. Rimane soddisfatto, anzi entusiasta e nel contempo meravigliato, perché è la prima volta che gli piace un testo a contenuto esclusivo tecnico-scientifico.
Si convince, quindi, da quanto letto e approfondito che quello in parola non è uno dei soliti testi fatti di cifre e considerazioni asettiche, ma quasi un racconto, da cui si è attratti per i misteri che i numeri nascondono e che egli riesce ad interpretare e a svelare man mano alla ragione, sospinto dai sentimenti.
Altrettanto, si trova d’accordo in tutto con la lucida analisi contenuta nella sintetica e lampante prefazione curata da un addetto ai lavori della statura di un Mario Cardillo, docente dell’Università di Foggia, che ne annota tutti i pregi di chiarezza e di attrazione del libro, convincendosi da subito anche lui delle novità espressive ed interpretative contenute nel testo. Insomma, risulta chiaro a tutti che quello che si ha di fronte non è il solito testo barboso e illeggibile, ma una vera e propria miniera di notizie facili e comprensibili anche da parte di chi non ha alle spalle una formazione all’altezza della situazione.
Si intravede, per di più, in questo nuovo modo di scrivere ed interpretare gli eventi scientifici, anche quello di insegnare e farsi intendere al meglio. Tanto, fa ricordare al sottoscritto la grandezza didattica di grandi e seguiti docenti del passato scolastico, come il preside Luigi Di Maggio di San Giovanni Rotondo, fine professore di matematica, che sapeva insegnare e si faceva capire anche dall’ultimo della classe, che, seppure insufficiente nelle altre materie studiate, conseguiva puntualmente il voto positivo in matematica. Sta in tutto questo l’originalità di questo libro e del suo autore, Antonio Puzzolante. Ad Maiora!
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.