Nel 2001, come si ricorderà, il compianto professor Giuseppe Ricci (qui in basso nella foto), natio di Rignano Garganico, piccolo centro del Parco Nazionale del Gargano, donò alla popolazione cittadina mediante il Comune un appartamento ubicato in una zona storica di Napoli (Via Calabritto).
Ricci, sapendo di una grave malattia che lo aveva colpito, decise pare di togliersi la vita e di donare i suoi beni non solo alla Comunità di Rignano, ma anche ad Emergency.
Lo stabile, realizzato dal Vanvitelli, è stato poi affittato per poche migliaia di euro ad un Istituto Bancario (fallito qualche anno fa) e attualmente, senza esser stato autorizzato da nessuno, detenuto in affitto da un fondo internazionale.
Ricci, prima della sua morte, aveva donato il bene alla popolazione di Rignano per realizzare una Casa di cura per gli anziani del più piccolo comune del Parco, come più volte dichiarato in passato dai garanti testamentari Andrea Villani (deceduto) e Antonio Demaio (in vita).
Il Comune, con l’allora sindaco Antonio Gisolfi e vice-sindaco Ciccino Orlando, decise però di non venderlo, ma di affittarlo ad una Banca ad un affitto ridicolo per il valore del bene. Dopo di loro si sono occupati del bene i sindaci Matteo Viola, Vito Di Carlo e l’attuale Luigi Di Fiore (1° e secondo mandato).
Da allora si parla della realizzazione in paese di una RSA con i soldi rivenienti da tale vendita, ma non si riesce in alcun modo a tornare in possesso dell’immobile (è sempre mancata la volontà politica di farlo) o comunque a valutarlo correttamente dal punto di vista del valore economico.
Oggi se l’Amministrazione Comunale decidesse di venderlo per realizzare le volontà del professor Ricci non avrebbe le possibilità di valutare a dovere il lascito. Infatti da più parti si chiede di giungere presto ad una conclusione della querelle e di mettere in vendita l’appartamento per verificare anche il suo reale valore, affidando un incarico ad un esperto di valutazione di immobili. I bene informati parlano di una vendita possibile tra i 2 e i 3 milioni di euro, il fondo internazionale che attualmente lo detiene in locazione ne offrirebbe solo 800.000 o poco più.
E non è tutto, gli eredi di Giuseppe Ricci, vedendo non esaudite le volontà del caro zio, potrebbero a questo punto in qualsiasi momento impugnare il testamento. Ad oggi nessuno si è mosso, ma vox populi parla di un possibile interessamento nelle prossime settimane di legittimi eredi, che vorrebbero però spingere il Comune ad accelerare i termini della vendita e della realizzazione della Casa per Anziani a Rignano e non al contrario, come si penserebbe, di tornare in possesso della legittimità del bene.
La cosa si ingarbuglia, tuttavia, se si pensa all’impegno assunto dalle passate Amministrazioni Comunali relativamente a prestiti e mutui accesi utilizzando i soldi del fitto rivenienti proprio da quell’appartamento.
Insomma, un casino che continua a scontentare tutti e soprattutto gli anziani di Rignano, che meriterebbero una struttura da utilizzare per le cure e l’assistenza.
Per finire, è chiaro che l’attuale sindaco Luigi Di Fiore, che si è ritrovato suo malgrado tra le mani questa patata bollente, deve iniziare a prendere seriamente in mano la situazione, essendo l’argomento inserito addirittura negli accordi elettorali delle ultime Amministrative, per non rischiare di perdere ancora ulteriore tempo e soprattutto per non rischiare che il bene passi dalla collettività alla disponibilità di pochi eredi, che al momento restano inermi, ma che in futuro potrebbero legittimamente impugnare tutto l’atto testamentario.
Dell’argomento se ne sta occupando da anni l’ex-sindaco Nicola Saracino, che è stato delegato dal sindaco Di Fiore in questa consiliatura a rappresentare il Comune nel Piano Sociale di Zona (che comprende anche i Comuni di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e San Nicandro Garganico). Al momento Saracino non vuole rilasciare dichiarazioni in merito, perché a suo dire preferisce lavorare in silenzio sulla questione nell’interesse della popolazione di Rignano e soprattutto di ogni singolo Rignanese.
Le volontà di Giuseppe Ricci, a cui andrebbe almeno intitolato il Centro Diurno Anziani (attualmente dedicato a nostra avviso in maniera inopportuna a San Rocco Protettore), vanno rispettate e la Politica non può continuare a far finta di nulla. Quando parliamo di Politica parliamo ovviamente di maggioranza e opposizione, che continuano a fare silenzio sull’argomento.
Noi di RignanoNews.com continueremo a trattare la questione anche in futuro, come fatto in passato, cercando di invogliare chi di dovere a darsi da fare.
Ecco qui in basso il testamento del professor Giuseppe Ricci (datato 7 giugno 2001):
Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.
1 thought on “Il testamento di Giuseppe Ricci rischia di essere impugnato per la non realizzazione della RSA.”
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