La presenza e vicinanza delle Forze dell’Ordine, qui rappresentati soprattutto dai Carabinieri, in un paese piccolo e vulnerabile da ogni punto di vista, come Rignano Garganico, il più piccolo Comune del Parco Nazionale del Gargano impedisce da un po’ di anni ai malviventi interni ed esterni di mettere a segno truffe ed angherie di vario genere contro gli anziani. E questo per via della loro età e stato di salute precaria, come già accaduto in tempi non troppo lontani.
Il riferimento qui è soprattutto alla locale sezione dei Carabinieri, pensate istituita nel 1897.
Per saperne di più e dare la giusta evidenza ad un tema risaputo e diffuso anche nei negli altri centri del Promontorio, abbiamo deciso di consultare il loro comandante, il maresciallo Antonio Acquaro, giovane ed attivo che non ama essere citato, per via del silenzio-dovere impostagli dal regolamento e soprattutto per la sua umiltà innata che lo spinge sempre a dare merito più che alle persone all’Arma nel suo insieme.
A suo dire, il fenomeno delle “truffe” preoccupa un po’ tutti ma è possibile, con un minimo di avvedutezza, sventarle ed assicurare i malfattori alla Giustizia.
Il primo consiglio normalmente fornito dall’Arma è quello di diffidare delle apparenze. E questo perché il truffatore per farsi aprire la porta ed introdursi nelle case può presentarsi in diversi modi.
“Spesso è una persona distinta, elegante e particolarmente gentile. Dice di essere un funzionario delle Poste, di un ente di beneficienza, dell’INPS, o un addetto delle società di erogazione di servizi, come luce, acqua, gas, etc, e talvolta un appartenente alle Forze dell’Ordine”.
Ma come dice un detto popolare, scherza il nostro interlocutore: “non sempre l’abito fa il monaco”!
A suo dire, tra le diverse tipologie di truffe perpetrate “a domicilio” possono rientrare “le più comuni problematiche familiari ed economiche come ad esempio l’incidente di un amico o di un familiare, il pacco ordinato online dal figlio, problematiche riscontrate in casa, quali luce, acqua e gas o debiti contratti dai propri familiari da estinguere”.
E allora come si fa per difenderli? – Gli chiediamo. Pronta la risposta. “I consigli dei Carabinieri – continua il nostro interlocutore – sono di non aprire la porta agli sconosciuti, non mandare i bambini ad aprirla. Prima di aprire la porta, controllate dallo spioncino e, se avete di fronte una persona che non avete mai visto, apritela con la catenella attaccata, non date soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo, diffidate sempre degli acquisti molto convenienti e dai guadagni facili, e non firmate nulla che non vi sia chiaro e chiedete sempre consiglio a persone di fiducia più esperte di voi”.
“Se inavvertitamente avete aperta la porta – aggiunge – ad uno sconosciuto e, per qualsiasi motivo, vi sentite a disagio, non perdete la calma. Invitatelo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta. Aprite la porta – precisa – e. se necessario, ripetete l’invito ad alta voce. Cercate comunque di essere decisi nelle vostre azioni”.
L’altro consiglio più importante che ci suggerisce è quello di avere un buon vicinato, in termini di rispetto e di rapporto. Negli anni ’50 in paese, grazie a questo benevolo comportamento sociale si dormiva a porte aperte. Guai se qualche estraneo si permetteva di disturbare la quiete pubblica. La gente era pronta a dare man forte alle forze dell’ordine nell’impedire qualsiasi sopraffazione. L’altro suggerimento è di essere prevenuti ed utilizzare qualche accorgimento in più contro questo tipo di disturbo sociale. Non tutti in casa possono permettersi di avere la porta blindata, il dispositivo antifurto o la cassaforte. Ed è perciò utile mantenere con costanza un rapporto cordiale con il vicinato e il condominio. Proprio da costoro ai quali rivolgiamo in ogni momento della giornata il saluto dalla finestra o dal balcone di casa si può chiedere un immediato soccorso diretto o indiretto, avvisando telefonicamente le forze dell’ordine.
Infine, i Carabinieri consigliano a tutti i cittadini di diffidare da chi, qualificandosi come appartenente dell’forze dell’ordine o ad altri enti/istituzioni, chieda denaro per evitare sanzioni o denunce, procedura non prevista per alcun tipo di illecito, e invitano, in caso si abbia qualsiasi dubbio, a non fare entrare in casa nessuno e chiamare il numero unico di emergenza “112”, il cui operatore potrà certamente dare ogni utile indicazione per evitare di incappare in spiacevoli situazioni, quali truffe e raggiri di vario genere.
Anziani di Rignano, dunque, state sempre allerti e non lasciatevi turlupinare da chicchessia! E questo almeno fino a quando non sarà istituito anche qui l’atteso servizio di assistenza domiciliare continuativa agli anziani su cui una famiglia bene del posto sarebbe intenzionata da tempo ad investire i suoi risparmi privati.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.