La maggioranza “Rignano che vorrei” potrebbe perdere pezzi e nel contempo rinforzarsi con l’arrivo di esponenti delle opposizioni. Oramai le voci di possibili avvicendamenti nella coalizione di governo girano in ogni dove e nei bar non si parla d’altro.
Lo strano ultimo numero del Montagnardo.
Uno dei due assessori in carica potrebbe dimettersi nei prossimi giorni o subire un rimescolamento degli incarichi da parte del primo cittadino. Usiamo il condizionale proprio perché la notizia e di ieri sera ed è successiva a quanto emerge, più o meno chiaramente, dal giornalino anomimo “Il Montagnardo“, organo ufficiale della Lista “Rignano che vorrei“.
I vanti e le critiche del Montagnardo.
Sul giornalino i soliti ignoti danno botte a destra e a sinistra, criticando anche l’arroccamento della maggioranza nelle segrete stanze comunali, la perdita di motivazioni del movimento, l’assenza di riunioni presso la sede del gruppo in Via Roma, l’assenza di postazioni mobili e di momenti conviviali. Nel contempo si premia la ritrovata vita sobria e l’operato di alcuni consiglieri che si occupano di lavori pubblici e di energie rinnovabili, con un inusuale passaggio sulla Pro Loco (non si capisce se è diventata o meno una costola della maggioranza o resta ancora una associazione libera da condizionamenti politico-partitici).
Giosuè Del Vecchio ed Emanuele Di Fiore in maggioranza?
Per farla breve, i bene informati delle cose pubbliche locali parlano di un imminente abbandono, ma anche del possibile inserimento in maggioranza di due consiglieri di opposizione, Giosuè Del Vecchio ed Emanuele Di Fiore della lista “Viva Rignano Viva“. Entrambi ex-vice-sindaco della passata giunta targata sempre “Rignano che Vorrei”. Sarà vero? Il Montagnardo non li attacca da tempo.
Ecco l’ultima edizione de “Il Montagnardo”, organo ufficiale della Lista “Rignano che vorrei”.
Dalla lettura del giornalino, anche se in forma anonima, emerge una sorta di “sofferenza” (forse montata ad hoc per giustificare quello che accadrà a breve) tutta interna alla maggioranza, che potrebbe portare nei prossimi giorni alle dimissioni immediate o alla riduzione degli incarichi (e il conseguente abbandono) per uno dei due assessori attualmente in carica, troppo vicino/vicina alle posizioni di un fantomatico partito attribuito al veterinario ed ex-Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL di Foggia Gino Urbano, che vive però sereno il quel di San Nicandro Garganico.
Provate a leggere attentamente ciascun servizio e provate a non arrivare alle nostre stesse conclusioni:
Il dopo Luigi Di Fiore è già partito.
L’amministrazione targata Luigi Di Fiore resterà con ogni probabilità in carica fino alla fine del mandato, ma è già partita da alcuni mesi la gara per il suo successore. Calano le quotazioni del vice-sindaco Giuseppe Nardella, si innalzano le voci di una possibile congiuntura proprio su Giosuè Del Vecchio, protagonista assoluto assieme ad Emanuele Di Fiore e a gran parte della maggioranza “Rignano che Vorrei” dell’elezione di Giuseppe Nobiletti alla guida della Provincia di Foggia e alla nomina dello stesso Del Vecchio all’interno del consiglio direttivo del Consorzio di Bonifica Montana del Gargano. Basta vedere che il famoso Ponte Del Vecchio ora è diventato improvvisamente Ponte Vigilante. Una strizzata d’occhio a Giosuè?
Serve un uomo di peso per Rignano e soprattutto un politico, al di là di qualche festival o festicciola, possa risollevare le sorti di un paese bello, ma in continuo declino demografico (manca il lavoro e senza lavoro la gente va via, dicono gli anonimi del Montagnardo).
Ovviamente da “Viva Rignano Viva” smentiscono, parlano di pure coincidenze politiche e di non avere alcuna intenzione di sostenere il sindaco Luigi Di Fiore o di avere responsabilità nelle possibili dimissioni o denaturazione politica dell’assessore in carica, da tempo assente dalla vita amministrativa e paesana reale.
Fantapolitica o realtà? Lo sapremo solo nelle prossime settimane. Vi terremo informati.
Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.