I dipendenti della Sanitaservice ASL FG, ovvero oltre mille unità tra ausiliari, manutentori, autisti e soccorritori del 118 in trincea durante la prima e più terribile ondata della pandemia, hanno dichiarato lo stato di agitazione e sono pronti ad andare sotto il palazzo del Governo regionale per scioperare se non verrà loro retribuito il premio COVID promesso per il lavoro svolto durante l’emergenza sanitaria. Parola dei referenti delle Segreterie territoriali di categoria FP CGIL, FP CISL e UIL FPL che ieri mattina, unitamente alle lavoratrici e ai lavoratori, hanno tenuto una manifestazione di protesta dinanzi la sede dell’ASL di Foggia in via Protano.
Moltissimi lavoratori di Sanitaservice sono di Rignano Garganico, città piuttosto rappresentata nella società in house dell’ASL di Foggia. Anche per questo i lavoratori hanno chiesto l’intervento diretto su Massimo Russo, presidente aziendale, del primo cittadino Luigi Di Fiore: “lo chiedono le famiglie di coloro che si sono sacrificati durante i tre anni di Pandemia Covid”.
Il riconoscimento è stato garantito oltre un anno fa e lo scorso 20 ottobre è stato sottoscritto un accordo fra Regione Puglia e sindacati. A dicembre, poi, l’Assessore regionale alla Salute Rocco Palese ed il Direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro ne assicurarono il pagamento entro il mese di gennaio 2023. Ad oggi, però, i dipendenti della Sanitaservice ASL Foggia non hanno ricevuto nemmeno un centesimo, rimanendo vittime, a quanto pare, di una burocrazia di numeri e parole con una soluzione che viene continuamente rimandata di giorni e settimane, esasperando gli animi dei lavoratori che ormai si sentono ‘palesemente’ presi in giro.
Qual è il problema? Pare un’incongruenza nei conteggi, che però sarebbe a monte. In pratica, per la Sanitaservice di Foggia sarebbe stata preventivata una somma nettamente inferiore a quella realmente occorrente per la retribuzione del premio. Forse qualcuno ha dimenticato che la Sanitaservice di Capitanata è quella con il più alto numero di dipendenti, avendo internalizzato anche il 118. Ciò che però è ancora più grave è che tutto ciò accada in una delle province pugliesi più colpite dall’emergenza Covid-19 nel 2020 ed è proprio agli operatori in servizio nel periodo tra il 15 marzo ed il 15 maggio di quell’anno che viene ora negato il premio, modulato in base alle mansioni, ai reparti in cui si è svolto il servizio ed al numero di turni espletato.
In pratica, tutti coloro definiti eroi ed angeli, sono oggi costretti ad una mortificante questua per vedere riconosciuto un meritato diritto.
Durante la manifestazione in via Protano, una rappresentanza di lavoratori e sindacalisti, guidati da Angelo Ricucci FP CGIL, Gino Giorgione Uil Fpl Foggia e Marcello Perulli della FP CISL, è stata ricevuta dal Direttore Generale ASL Foggia Antonio Nigri e dall’Amministratore Unico della Sanitaservice ASL Foggia Massimo Russo. Da parte dei vertici ASL e Sanitaservice di Capitanata c’è stata la massima disponibilità per pianificare un incontro con il Dipartimento regionale della salute. Nel frattempo, è giunta la convocazione per il 24 marzo da parte del Prefetto di Foggia.
L’auspicio è che si possa trovare la somma necessaria, scongiurando scioperi e rivendicazioni che potrebbero bloccare un settore delicato, verso cui si ha un debito non solo economico, ma anche morale.
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