Grande e partecipata festa sacerdotale per Don Santino Di Biase, parroco di Rignano Garganico dal 2016. E’ stato ordinato sacerdote, infatti, l’8 settembre 2012, dal vescovo pro tempore di San Severo, mons. Lucio Angelo Renna, dimessosi per questioni sue nel 2017 ed ora emerito col medesimo titolo.
Al suo posto è attivo dalla stessa data mons. Giovanni Checchinato, originario di Latina. Il tutto ha avuto inizio alle ore 19.00 di ieri sera nella bellissima e rinascimentale Chiesa Matrice dell’Assunta, ubicata nel cuore del centro storico di origine e fattura medievale. Per l’occasione il tempio era stracolmo di pubblico come non mai, comprensivo com’era anche di quello esterno, proveniente da Torremaggiore, città di origine di Don Santino.
Si è cominciato con la Santa Messa di ringraziamento, presieduta dallo stesso vescovo, coadiuvato, oltre che dall’interessato, dal rignanese Don Mario Ardolino. Il vescovo dal canto suo ha avuto parole di elogio nei confronti del festeggiato e puntualizzato i passi salienti dell’omelia e dei risvolti vocazionali e vitali che caratterizzano il sacerdozio, la cui presenza e ruolo oggi è più che mai indispensabile. Tanto, per via di taluni effetti negativi della globalizzazione e dell’attuale momento di crisi dei valori che l’umanità sta attraversando.
Presenti alla cerimonia anche le pubbliche autorità con il sindaco Luigi Di Fiore in testa con fascia tricolore. Che Don Santino sia amato e considerato dall’intera popolazione è argomento risaputo e toccato con mano da chicchessia, indipendentemente se frequenta o meno l’attività ecclesiale.
L’amore e il rispetto verso la persona e il sacerdote è per la prima volta scevro da ogni considerazione di tipo personalistico e materiale. Lo è fin dal suo primo arrivo, accolto con giubilo dall’intera comunità che da subito ha sviluppato nei suoi confronti un sentimento crescente e irreversibile, al pari di un amore a prima vista.
Ovviamente lo stesso sentimento è ricambiato in uguale maniera ed intensità da lui che preferisce costantemente servire i più bisognosi, anziché essere riverito. Spesso ad essere omaggiate e preferite sono le persone umili, come per esempio il sagrestano Matteo, che si sdebita mettendo in mostra la sua semplicità ed affetto verso la persona e le cose che fa il sacerdote.
Don Santino è un realista. Pertanto, vuole che i suoi parrocchiani stiano bene non solo sul piano morale – religioso, ma anche su quello materiale. Non a caso ha ritenuto e concluso la festa odierna con una ricca e variegata cena svoltasi con clamore magno nella Palestra Comunale. E questo perché a suo giudizio l’allegria e il buon umore aiutano a rafforzare l’amore verso il prossimo e a compiere buone azioni.
Presente per un po’ al convivio anche il vescovo e i suoi collaboratori. La cena, a base di pan cotto e leccornie locali, sono state preparate e servite dai soci della Pro Loco, coordinati dal giovane Donato Pio Palumbo, da quelli dei Vigili del Fuoco in Congedo sotto la guida del longevo responsabile Gabriele Nido, coadiuvato a sua volta dall’onnipresente “Gigione” De Maio, da quelli della Protezione Civile e dagli altri appartenenti al resto delle associazioni presenti in loco. Il tutto, minacciato dalla pioggia che non c’è stata, ha avuto inizio subito dopo la conclusione della S.Messa, salutato in segno di omaggio al Signore dagli spari dei fuochi di artificio.
Bravo, Don Santino, ti vogliamo tanto bene e partecipiamo anche, noi come giornale online, alla tua festa!
N.B. Foto di Carmen Botta
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.