Luigi Di Fiore, un tempo sindaco più giovane della Puglia, racconta il suo viaggio tra politica, emigrazione e radici profonde nella sua Rignano Garganico.
Prendendo spunto da un video postato dal tiktoker locale Giovanni Bergantino raccontiamo oggi la storia del nostro sindaco, Luigi Di Fiore. Giunto a metà della sua vita e a metà del suo secondo mandato sindacale si racconta davanti alla telecamera in 2 minuti e 59 secondi e scopre/riscopre tutta la sua Rignanesità, di cui da 7 anni e mezzo è custode per mandato elettorale del popolo.
Un giovane con un sogno inaspettato.
Luigi Di Fiore è diventato sindaco di Rignano Garganico a soli 26 anni, conquistando il primato come il più giovane sindaco della Puglia. Un traguardo straordinario, nato quasi per caso, come lui stesso racconta: “Appena tornato a Rignano dopo qualche anno vissuto fuori, alcune persone più adulte mi invitarono a partecipare a delle riunioni in vista delle elezioni amministrative. Non dovevo essere io il candidato sindaco, ma poi il gruppo decise di proporre il mio nome. Fu una sorpresa totale. Ero giovane e inesperto, ma accettai la sfida.”
Oggi Luigi è sindaco a tempo pieno e guarda con orgoglio a quel momento decisivo, pur riconoscendo che il ruolo comporta sacrifici e responsabilità.
Da metereologo a infermiere, fino al sindaco.
“Quando ero piccolo, dicevo sempre che da grande avrei voluto fare il meteorologo. Mi affascinavano le previsioni del tempo in televisione. Poi ho studiato infermieristica, ma ho capito presto che quella non era la vita che desideravo. La politica è arrivata per caso, ma è diventata la mia priorità.”
Questo impegno, però, non è stato senza difficoltà. Luigi ammette di aver dovuto mettere da parte, almeno in parte, gli affetti e la famiglia. “Essere sindaco significa fare delle rinunce. A volte trascuri chi ti è vicino, e capita di commettere errori. Ma, tirando le somme, sono soddisfatto del percorso fatto.”
I valori della famiglia e il legame con Rignano Garganico.
La famiglia ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita di Luigi. Cresciuto con i valori di umiltà e rispetto insegnati dai genitori, Giovanni e Giovanna, e dalla nonna materna, ricorda con affetto i pranzi in famiglia e l’importanza delle radici. “Mia madre non mi ha mai detto ‘bravo,’ anche quando andavo bene a scuola. Mi spingeva sempre a dare di più e a rispettare gli altri. Questi insegnamenti mi hanno formato.”
Ma essere sindaco non è facile, soprattutto quando si devono affrontare critiche e attacchi, anche cattivi. “Ti fanno male, soprattutto quando sai che dietro ci sono persone care che potrebbero soffrirne più di te. Però ho sempre avuto accanto persone che mi hanno dato la forza di andare avanti.”
Luigi sogna di costruire una famiglia nella semplicità e nella normalità, senza grandi pretese, e di vedere un giorno il suo paese rinascere. “La mia soddisfazione più grande sarà vedere la gente tornare a Rignano. Vivere fuori ti fa crescere, ma ti fa anche capire quanto mancano gli affetti, i luoghi, i tramonti e quelle piccole cose che per me sono l’unica cosa che conta.”
Un amore incondizionato per la sua terra, e quella rignanesità che solo i locali possono capire.
Luigi racconta con nostalgia il legame profondo con Rignano Garganico, che lo ha sempre chiamato a sé. “Piangevo quando andavo via e non vedevo l’ora di tornare. Mi mancavano gli amici, la famiglia, ma soprattutto i paesaggi, quei tramonti unici che solo chi li vive può capire.”
Con una visione chiara e determinata, Luigi Di Fiore continua a guidare la sua comunità, cercando di portare avanti progetti che possano invertire la tendenza allo spopolamento e ridare speranza a chi, come lui, crede ancora nei piccoli grandi valori di una terra semplice ma autentica.
Luigi Di Fiore: il sindaco più giovane della Puglia racconta il suo viaggio tra politica e radici
Un giovane con un sogno inaspettato
Luigi Di Fiore è diventato sindaco di Rignano Garganico a soli 26 anni, conquistando il primato come il più giovane sindaco della Puglia. Un traguardo straordinario, nato quasi per caso, come lui stesso racconta:
“Appena tornato a Rignano dopo qualche anno vissuto fuori, alcune persone più adulte mi invitarono a partecipare a delle riunioni in vista delle elezioni amministrative. Non dovevo essere io il candidato sindaco, ma poi il gruppo decise di proporre il mio nome. Fu una sorpresa totale. Ero giovane e inesperto, ma accettai la sfida.”
Oggi Luigi è sindaco a tempo pieno e guarda con orgoglio a quel momento decisivo, pur riconoscendo che il ruolo comporta sacrifici e responsabilità.
Da metereologo a infermiere, fino al sindaco.
“Quando ero piccolo, dicevo sempre che da grande avrei voluto fare il meteorologo. Mi affascinavano le previsioni del tempo in televisione. Poi ho studiato infermieristica, ma ho capito presto che quella non era la vita che desideravo. La politica è arrivata per caso, ma è diventata la mia priorità.”
Questo impegno, però, non è stato senza difficoltà. Luigi ammette di aver dovuto mettere da parte, almeno in parte, gli affetti e la famiglia. “Essere sindaco significa fare delle rinunce. A volte trascuri chi ti è vicino, e capita di commettere errori. Ma, tirando le somme, sono soddisfatto del percorso fatto.”
I valori della famiglia e il legame con Rignano Garganico.
La famiglia ha sempre avuto un ruolo centrale nella vita di Luigi. Cresciuto con i valori di umiltà e rispetto insegnati dai genitori, Giovanni e Giovanna, e dalla nonna materna, ricorda con affetto i pranzi in famiglia e l’importanza delle radici. “Mia madre non mi ha mai detto ‘bravo,’ anche quando andavo bene a scuola. Mi spingeva sempre a dare di più e a rispettare gli altri. Questi insegnamenti mi hanno formato.”
Ma essere sindaco non è facile, soprattutto quando si devono affrontare critiche e attacchi, anche cattivi. “Ti fanno male, soprattutto quando sai che dietro ci sono persone care che potrebbero soffrirne più di te. Però ho sempre avuto accanto persone che mi hanno dato la forza di andare avanti.”
Luigi sogna di costruire una famiglia nella semplicità e nella normalità, senza grandi pretese, e di vedere un giorno il suo paese rinascere. “La mia soddisfazione più grande sarà vedere la gente tornare a Rignano. Vivere fuori ti fa crescere, ma ti fa anche capire quanto mancano gli affetti, i luoghi, i tramonti e quelle piccole cose che per me sono l’unica cosa che conta.”
Un amore incondizionato per la sua terra, quella rignanesità che solo i locali capiscono.
Luigi racconta con nostalgia il legame profondo con Rignano Garganico, che lo ha sempre chiamato a sé. “Piangevo quando andavo via e non vedevo l’ora di tornare. Mi mancavano gli amici, la famiglia, ma soprattutto i paesaggi, quei tramonti unici che solo chi li vive può capire.”
Con una visione chiara e determinata, Luigi Di Fiore continua a guidare la sua comunità, cercando di portare avanti progetti che possano invertire la tendenza allo spopolamento e ridare speranza a chi, come lui, crede ancora nei piccoli grandi valori di una terra semplice ma autentica.
Chi scrive ha passato con lui tre anni della sua vita in quel di Rimini. Siamo partiti assieme per quello che per noi sembrava un “esilio”. Assieme abbiamo affrontato, sempre a testa alta, diverse difficoltà, ma anche gioie legate agli amici in comune, ai successi (e agli insuccessi) universitari e non ultime alla mancanza degli affetti d’origine, in primis la famiglia e la comunità di Rignano. Era triste ogni volta risalire in Romagna. Alla fine abbiamo scelto entrambi di ritornare prendendo ognuno la sua strada umana, politica e professionale.
Grazie a Luigi per avermi fatto rivivere questa parte importante della mia vita e i primi passi della mia carriera professionale nel mondo infermieristico.
Ecco il video di Bergantino:
Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.