Arriva il grido d’allarme e nel contempo l’appello degli agricoltori di Rignano Garganico al sindaco Luigi Di Fiore: “scenda con noi in campo – dichiarano a RignanoNews.com – si metta alla guida di un nostro trattore e inizi a protestare con noi per la sopravvivenza del sistema agricolo locale, provinciale, regionale e nazionale; senza di noi il più piccolo comune del Parco Nazionale del Gargano chiude i battenti”.
Il messaggio al primo cittadino Di Fiore è chiarissimo, i piccoli comuni come Rignano si reggono essenzialmente sul ramo agricolo e agro-pastorale. L’Europa sta giocando al massacro e l’aumento della tassazione, dei costi vivi di produzione e di raccolta, come pure la riduzione degli incentivi da parte di Governo e UE stanno mettendo in ginocchio un ambito vitale per l’economia, lo sviluppo e l’occupazione.
Oggi gli agricoltori rignanesi sono scesi in campo, ma senza il supporto della Pubblica Amministrazione e con l’assenza dei rappresentanti istituzionali locali. Non è possibile, dicono, continuare a lottare da soli per una problematica che riguarda la collettività.
Le organizzazioni agricole Rignanesi e di Puglia, in sostanza, contestano la riforma della Politica Agricola Comune (PAC) dell’Unione Europea (UE).
Riassumendo i principali punti sollevati nel comunicato:
- Riforma della PAC: gli agricoltori chiedono al Governo di intervenire con decisione presso l’UE per riformare la PAC. Si esprime la necessità di riesaminare le misure che impongono una riduzione della produzione agricola.
- Uso dei fitofarmaci: viene sottolineato che le imprese agricole stanno già producendo prodotti alimentari a residuo zero, e si esprime preoccupazione per la riduzione del 65% dell’uso dei fitofarmaci entro il 2030. Si teme che ciò possa portare a una contrazione delle produzioni e alla dipendenza alimentare da Paesi che utilizzano sostanze chimiche vietate in Europa.
- Ecoschemi: si sostiene la necessità di modificare gli ecoschemi, in quanto si ritiene che abbiano un impatto negativo, in particolare sull’olivicoltura e la cerealicoltura della Puglia.
- Costi di produzione: si evidenziano gli aumenti significativi dei costi di produzione negli ultimi tre anni, inclusi quelli legati al gasolio agricolo, ai fitofarmaci, alle materie prime e all’approvvigionamento idrico. Si sottolinea la necessità di affrontare questa situazione a livello europeo per garantire la competitività delle aziende agricole.
- Calamità e fitopatie: si richiede un intervento a livello europeo per contrastare gli impatti economici causati da eventi climatici estremi e fitopatie come la Xylella. Si propone la formazione di una rete internazionale di ricerca e sviluppo per affrontare la Xylella.
- Concorrenza sleale: si chiede che il governo agisca in Europa per uniformare gli standard e evitare la concorrenza sleale. Si auspica il supporto alle aggregazioni per accrescere il potere contrattuale dei produttori nei confronti di intermediari, parte industriale e grande distribuzione.
- Sburocratizzazione: si sollecita un’azione sistematica di semplificazione burocratica, con particolare attenzione alla riduzione della burocrazia per gli agricoltori, gli agriturismi e il rilascio di autorizzazioni.
La nota degli agricoltori rignanesi riflette le preoccupazioni del settore agricolo locale e l’appello per un intervento a livello nazionale ed europeo per affrontare le sfide e sostenere le imprese agricole.
Cosa deciderà di fare il primo cittadino? Scenderà in campo a difendere l’agricoltura cittadina? Vedremo, intanto la protesta continua.
Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.