Potatura a tutto spiano degli alberi vari che adornano il centro abitato di Rignano Garganico. Si tratta i 150 piante, oggetto da più giorni ad una sfrondatura generale, specie nella chioma.
E questo sia per rendere più forte ed estetica la pianta sia per darle una forma adeguata e una fioritura più ordinata. Gli stessi sono stati piantati nel corso dei decenni in varie parti del paese, sia a scopo di abbellimento sia per ossigenare l’aria dei dintorni, sia per espandere ombra nei luoghi di sosta e di passeggio in genere. Le vie interessate sono: Via Da Vinci, là dove sorge la nuova palazzina comunale; piazza S.Rocco; la villetta del Parco giochi; Corso Roma, principale strada d’ingresso diretta al Centro storico di origine e fattura medievale; Via Dante e prosieguo fino al ‘Pizzo dell’orto’ e alla Ripa; infine, nella parte terminale di Via Giordano, dove fanno ombra una piccola selva di olmi ed altre specie. Addirittura uno di questi, alto più di dieci metri è stato addirittura ‘stroncato’ dalla base (vedi foto), perché ritenuto da molti pericoloso e pericolante. Nei pressi vi sostano normalmente, oltre alle auto degli abitanti viciniori, soprattutto gli avventori di un locale associativo, chiamato a torto ‘discoteca’, in virtù di antica funzione a tale scopo negli anni ’60 e ’70. La morte dell’ultimo albero non è piaciuta ad alcuni, perché secondo un protestatario, con esso se ne va la storia di queste piante messe a dimora circa mezzo secolo fa. La pensano diversamente sia la ditta esecutrice, che avrebbe agito su disposizione dei tecnici abilitati e in conformità alla volontà comunale, rappresentata in questo caso dal giovane sindaco Luigi Di Fiore, che a sua volta si è mosso, accogliendo le lamentele dei cittadini, impauriti dall’eccessiva altezza di questo gigante, sia dallo sviluppo eccessivo delle sue radici che hanno messo a soqquadro l’intero marciapiedi e in parte lo stesso fondo stradale. Morto un papa, se ne fa un altro. Ci è stato assicurato, infatti, che in autunno si provvederà a sostituire il vecchio e frondoso olmo, con un albero più giovane e robusto. I lavori, appaltati ad una ditta specializzata di Cagnano Varano sono in via di ultimazione sotto la regia progettuale ed esecutiva di Grazia Cella, docente e professionista esperta della materia, essendo stata allieva preferita di Vittorio Gualdi, eminente ‘prof.’ negli anni’80 e pietra miliare nello studio e ricerca in campo forestale all’Università di Bari, spentosi qualche mese fa.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.