“Quattro Novembre“, Festa e commemorazioni in pompa magna, anche a Rignano Garganico. E questo non solo per festeggiare le Forze Armate, ma soprattutto per ricordare i Caduti di tutte le Guerre ed apprezzare le loro gesta e soprattutto l’altruismo, quello di combattere e morire laicamente e cristianamente per la salvezza delle loro comunità.
Sono due i luoghi di raduno e commemorazione. Il primo in piazza – Corso Giannone, costituito da una lapide marmorea affissa sulla parete esterna che volge ad Ovest della Rinascimentale Chiesa Matrice dell’Assunta, messa su all’indomani della fine della I Grande Guerra, e l’altra più recente riservata ai Caduti della II Guerra. E questo in due fasi, sempre in Piazza S.Rocco: con il solo Monumento senza nominativi, inaugurato dall’Amministrazione Draisci nel 1976 e l’ultimo costituito da una grande lastra di pietra grezza contenente l’elenco dei 23 Caduti.
La lapide con i nomini è stata realizzata in due tempi (2014 e 2022) dai governi comunali negli ultimi anni. Per dirla tutta, circa il significato ci si rifà, al discorso tenuto da un amministratore al primo momento inaugurale, che si compiace vivamente dell’avvenimento, giunto dopo circa settant’anni dalla fine della predetta guerra. E’ tra i primi della provincia a dotarsi di siffatto importante monumento.
Tutto questo, a suo dire, sarebbe stato reso possibile, grazie alla ricerca e alla pubblicazione del libro “Io Parto non So se Ritorno” di chi scrive, in vetrina dal 2014 e in procinto di vedere una seconda edizione ampliata di oltre 100 pp . ad horas. “Senza del suo certosino lavoro di ricerca e del suo spassionato impegno nel campo della storia locale e della cultura, nulla sarebbe nato”, chiosa lo stesso amministratore. Sulla pietra marmorea, realizzata dal maestro marmista, Luciano Matromauro, sono incisi i nomi degli eroi e gli altri dati e date che raccontano la loro storia e l’estremo sacrificio compiuto in difesa della Patria. Se oggi siamo liberi lo si deve a loro.
Dopo i ringraziamenti, il medesimo relatore passa al significato della cerimonia. Lo fa, richiamandosi alla poesia “I Sepolcri” di Ugo Foscolo. Il grande poeta, secondo lui, definisce celeste, cioè divina, il famoso verso “corrispondenza d’amorosi sensi”, cioè la memoria, il ricordo affettuoso che lega coloro che sono sulla terra, cioè noi che siamo vivi, con coloro che non ci sono più. E più abbiamo amato coloro che non sono più con noi, più il loro ricordo è presenza costante e quotidiana nella nostra vita.
Secondo altri, ricordare i nostri caduti significa anche creare un ponte tra il passato ed il presente. La storia del mondo è anche la storia di questa piccola comunità rurale, come Rignano. Storia che si basa sulla continuità Non c’è popolo senza storia. Questi uomini, Caduti, che oggi si ricordano, servirebbero da esempio. Essi furono prima contadini, andarono a pascolare le greggi o i maiali; vissero e lavorarono con le loro famiglie e per le loro famiglie e poi andarono a morire per aiutare noi, difendendo la nostra patria dai suoi nemici e inseguendo un ideale di grandezza che avrebbe dovuto riportare la nostra nazione agli antichi splendori.
Quindi, conclude, il predetto amministratore. “Noi siamo qui anche per merito loro. Noi non viviamo gli stessi stenti e le stesse miserie che loro hanno vissuto. Noi abbiamo avuto molto, tanto, troppo. Non sappiamo più apprezzare e non conosciamo i sacrifici. Noi consideriamo eroi coloro che sono morti per la patria. Forse sarebbe meglio considerarli come cittadini normali chiamati a difendere il bene comune e che per il bene comune si sono sacrificati. Ogni volta che passeremo davanti a questa lapide non potremo che ricordarci di loro. I loro nomi resteranno scolpiti nei secoli sulla pietra e diranno a coloro che verranno dopo di noi che il loro sacrificio è servito a farci diventare liberi e cittadini di un mondo migliore”.
Non possiamo, dunque, che essere d’accordo con queste idee, Se si vuole per davvero innovare o rinnovare , non si può assolutamente rompere con il passato usando le cesoie, ma accettando le idee migliori della loro esperienza. Altrimenti, se si cancella ad ogni costo la storia, anche noi periremo e disidereremo per sempre le future generazioni.
Buon Quattro Novembre!
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.