Ennesimo incendio, sicuramente di origine dolosa, a Rignano Garganico. Fortunatamente si lamentano solo danni alle cose.
In primis, ridotta in cenere un’auto parcheggiata sul Giro esterno (superiore), di cui si dirà, e, nel contempo, rovinata seriamente un’abitazione a due piani, ubicata ad una trentina i metri più in là. Il tutto è accaduto verso le ore 5,30 di questa mattina, allorché la gente cominciava a svegliarsi o ad alzarsi per le incombenze quotidiane. Ad essere distrutta con uno stratagemma è stato l’automobile, una “Medusa” della Renault di un foggiano che da anni, assieme alla moglie (di origine del posto), viene in paese a trascorrere le vacanze, possedendo una casa poco distante nel cuore del bellissimo centro storico di origine e fattura medievale. Forse per guadagnare tempo e per motivi di sicurezza personale, i bulli avrebbero dapprima incendiato un bidone dell’immondizia, quindi lo avrebbero fatto scivolare lungo la strada in discesa verso l’automezzo, oggetto del loro sadico desiderio, che in un baleno ha preso fuoco, distruggendo completamente ogni cosa. Tant’è che dell’anzidetto involucro mobile della nettezza urbana si sono salvate appena le ruote e i congegni in metallo. Più complicato si presenta il fuoco appiccato al fabbricato, ubicato nel vicino Borgo antico, al numero civico di Vico Orso,21. Qui, le fiamme dopo essersi sviluppate all’interno del primo piano del fabbricato, favorite forse dal materiale infiammabile custodito al suo interno ( mobili e quant’altro) hanno cominciato a salire al piano superiore. Altri pensano a qualche fuga di gas dal solito contatore esterno, le cui custodie sono ormai quasi tutte rotte. Sul posto sono intervenuti, oltre ai Carabinieri del posto, i Vigili del Fuoco di Foggia, che hanno provveduto a spegnere in pochi minuti le fiamme e a mettere in sicurezza il vicinato. Se ne saprà di più nelle prossime ore. Con ogni probabilità ad agire sarebbero stati, secondo l’ipotesi corrente, dei bulli, su cui si starebbero accendendo i riflettori non solo degli addetti ai lavori ma anche dell’opinione pubblica in genere. E questo, per scoprirne l’identità e nel caso per rafforzare la prevenzione, in termini di uomini e di mezzi,indispensabile sul piano educativo ed operativo. Comunque sia, la gente del posto è vivamente preoccupata, soprattutto quella che abita nel centro storico, che si sente ormai del tutto abbandonata da Dio e dagli uomini, ma soprattutto per aver perso gli antichi valori della bontà e dell’accoglienza dei tempi antichi.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.