Si ritorna a parlare di immigrazione, a San Marco in Lamis. Questa volta lo si è fatto con un vero e proprio convegno sul tema, tenutosi ieri sera nella Sala Donne del Centro Anziani Polivalente, con accesso dalla centralissima Piazza Madonna delle Grazie, cuore vitale della città.
L’argomento qui non è peregrino, essendo la comunità da secoli interessato al fenomeno degli arrivi e partenze di gente dal proprio territorio. Basta pensare ai pellegrini della Via Sacra Langobardorum diretti nel corso dei secoli a Monte Sant’Angelo, alla invasione dei Saraceni, all’ospitalità data ai fuggiaschi della distrutta Arpi sino al dirompente fenomeno dell’emigrazione che ha riempito il mondo intero di Sammarchesi, a cominciare dalle Americhe all’Australia e in tempi più recenti all’Europa (Francia, Belgio, Germania,ecc.) e al Nord. A spiegare arrivi e partenze c’è una ricca e variegata letteratura al riguardo (volumi e riviste appropriate, le prime in Puglia), oltre a saggi e scritti storici. Ci sono poi le testimonianze dirette di autori illustri, come Joseph Tusiani, che del suo doppio mondo (Usa e San Marco in Lamis) ha scritto fiumi di inchiostro in ogni salsa e lingua (dialetto, Italiano, Inglese e latino). Il titolo indicativo dell’incontro odierno è stato “Impariamo ad accogliere la diversità” , mettendoci tutto il nostro radicato spirito di solidarietà e rispetto verso l’ospite. Avvertimento, quest’ultimo, preso a cuore dagli organizzatori, tanto da diventare il leit motiv non solo della manifestazione odierna ma anche del progetto e degli approfondimenti preparatori. I principali protagonisti sono stati, insomma, i volontari del Servizio Civile Universale dei progetti “Porte Aperte in Biblioteca” : Miriam Longo, Angela Maria Perilli, Giuseppe Tancredi Francesca Pia Tenace e quelli di “ Porte Aperte in Comune”: Maria Pia Borazio, Anna Luigia Ciavarella e Antonella La Riccia. I lavori sono stati introdotti e coordinati da Raffaele Fino, già sindaco della città ed amministratore di lungo corso presso vari Enti, ex-docente e socialmente impegnato da sempre. Dopo di che sono saliti in cattedra : Anna Luigia Ciavarella (delegata dei volontari del servizio civile universale, per tutti e due i progetti). La stessa nel rappresentare e puntualizzare il ruolo del volontariato del S.C.N., ha focalizzato ad uno ad uno i principi informatori del volontariato e della loro ricaduta in positivo nel tessuto sociale. Dal canto suo, l’assessore comunale ai Servizi Sociali, Caterina Ferro, ha sottolineato l’impegno dell’Amministrazione Comunale per il S.C.N. e l’immigrazione, in particolare, rimarcando la necessità dell’ accoglienza e integrazione di tutte quelle persone che sono perseguitate nel loro paese di origine per guerre civili e violenze varie, costrette a scappare e a rifugiarsi ne territorio italiano. In sintonia si è espressa pure la Consigliera Delegata Meriligia Nardella, la quale ha ringraziato tutti i volontari per il buon servizio prestato per tutti e due i progetti ed in particolare il ruolo primario della Biblioteca Comunale., quale, diffusore di cultura e contenitore di opere che sono imprescindibili per la formazione intellettuale della persona, rimarcando l’azione dei volontari del progetto Porte Aperte in Biblioteca coordinate dall’ Operatore Locale di Progetto, Michele Potenza, per essersi spesi nel risolvere le criticità che giorno dopo giorno hanno avuto contezza proponendo alla Commissione Cultura il nuovo regolamento operativo della Biblioteca che a breve verrà completato e sicuramente approvato dal Consiglio Comunale. Antonio Russo, della Presidenza Nazionale Acli, delegato alla coesione nazionale e al welfare, si è congratulato con gli organizzatori, per aver scelto la Giornata della Memoria quale data propizia per la discussione, andando così al cuore del problema su Immigrazione e Accoglienza, con una relazione esaustiva completa di dati reali e considerazioni di carattere sia locale che nazionali, ripercorrendo la storia dell’immigrato comparandola con i nostri nonni che per molti sono stati immigrati in paesi lontani e che comunque non si è mai interrotto in quanto anche i nostri figli che per poter lavorare si trasferiscono in altre regioni del nord o in altri paesi europei possono essere considerati immigrati, per cui in applicazione dei trattati internazionali tutti hanno il diritto di essere accolti. Dopo di che la parola è ripassata a Fino, che, dopo aver ringraziato tutti i partecipanti, compreso il selezionato pubblico presente, ha concluso i lavori, augurando a tutti la buona serata.
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.