Continuano i lavori in corso di sistemazione ed abbellimento nell’ampia e vitale Piazza di San Rocco, a Rignano Garganico. Questa volta si tratta di quello conclusivo, che ha come punto di riferimento la Chiesa di San Rocco, patrono del paese e della area pedonale che lo circonda.
Come noto, negli ultimi due anni, grazie a un progetto innovativo messo in piedi dall’ingegnere Antonio Fiore, la piazza era stata sistemata a dovere con la realizzazione di nuovi spazi a verde, intervallati da spazi pedonali in pietra colorata , con inserimento di manufatti in pietra levigata di Apricena. La ditta esecutrice è “Power Buildine” della medesima città, in continuità con quanto già realizzato in precedenza,
Tutto questo è stato reso possibile, grazie ad ulteriori fondi pervenuti dalla Regione Puglia destinati alla sistemazione di strade, verde pubblico e abbellimento del paese. E questo in continuità con la programmazione della precedente Amministrazione Comunale, diretta dal medesimo sindaco Luigi Di Fiore e dall’allora vice Giosué Del Vecchio, primo eletto dell’ultima tornata elettorale per la lista d’opposizione “Viva Rignano Viva”.
Si tratta di una fascia ad uso pedonale che fiancheggerà la struttura ecclesiale, collegandosi da una parte alla cisterna interrata posta nel retro della chiesa, quella stessa che per molti decenni aveva contribuito a dissetare gli abitanti fino all’arrivo dell’acquedotto e dall’altra con la facciata e il relativo ingresso, a sua volta raccordati con l’assetto prospettico complessivo, dando così alla chiesa la dovuta centralità alla chiesa e nel contempo l’insieme rispetto al resto dei fabbricati.
Per di più il nuovo Monumento ai Caduti della II Guerra Mondiale, costituito da una sola e grande lastra lapidea, allo stato grezzo, acquisirà ulteriore importanza, condividendo la prospettiva e funzionalità con la casa del suo Santo Patrono, appunto San Rocco, dando anche in questo caso la giusta soddisfazione agli autori: il sottoscritto in veste di consulente storico e il marmista Luciano Mastromauro, realizzatore tout court della lapide con i nomi.
L’unico neo o cruccio che dir si voglia che si avverte nella vicenda sarebbe per alcuni il mancato o ritardato inserimento in progetto dell’antica grande Croce in ferro, spostata non si sa per come e perché dalla zona vari decenni fa ed ora in via di arrugginimento e distruzione per via dell’usura del tempo. La stessa, bisognosa di restauro urgente è stata realizzata nel 1907 su sollecitazione a conclusione dell’ennesima missione dei Passionisti.
Eccovi ore, di seguito la storia della chiesa messa appunto da chi scrive e contenuta nel libro – Guida: “Viaggio segreto nel più comune del Gargano”, edito alcuni anni or sono. “ Storia della Chiesa di San Rocco di Rignano Garganico /Protettore di Rignano è S. Rocco, pellegrino di origine francese vissuto nel Trecento. Sulla biografia del Santo si sa ben poco. Dal Quattrocento in poi è invocato come protettore contro la peste. Soltanto nel 1629 è concesso dal Vaticano Ufficio e Messa per le chiese erette in suo onore. Molto diffuso il culto del Santo nel Regno Napoletano.
A Rignano la fondazione della cappella si riallaccia al sentimento religioso popolare che esplose ancor prima della ricordata concessione, se è vero come è vero quanto narra lo storico Pompeo Sarnelli, che accenna alla nascita della chiesetta e di un presunto alloggiamento da parte dei Frati Domenicani, facendola risalire ai primi anni del 1500.
Questi, secondo il dire del Sarnelli, resistettero per 25 anni, dopo di che sarebbero costretti ad abbandonare il tutto, a causa della “povertà” degli abitanti. Comunque sia, nel 1655 si fa parola di un certo Leonardo Ceccase sepolto a San Rocco. Così pure, nel 1712, di un certo p. Giuseppe Fioretti “eremita” presso la medesima cappella.
La Chiesa, già oratorio fuori del paese, parimenti a quello di Santa Croce, poste sul lato sud – est, appartenne alla congregazione di carità, che un tempo amministrava i suoi beni e prima ancora dal cappellano, come si evince dalla citata platea del 1763.
Nel 1894 il fabbricato era in gran parte diruto; venne in parte demolito e ricostruito nel 1926, su iniziativa dell’attivissimo arciprete mons. Giovanni Draisci, con le oblazioni e concorso del popolo.
Per la realizzazione dell’altare in marmo, vi contribuirono, come si legge in una lapide a ricordo, solo i rignanesi in essa citati, emigrati in America. Il 17 giugno del 1930 fu consacrata da Monsignore Macchi, arcivescovo di Manfredonia.
In conseguenza del Concordato del ’29, l’amministrazione della struttura unitamente alla cappella della Madonna di Cristo, ritenute “opere pie” fu affidata prima all’ECA (Ente Comunale Assistenza) e dopo il suo scioglimento direttamente al Comune, che lasciò l’oneroso incarico negli anni ’80 alle cure del potere ecclesiastico.
Il culto per San Rocco è molto avvertito dai rignanesi. Un tempo, il 16 agosto, oltre al rito religioso e all’immancabile processione, con tanto di banda e fuochi d’artificio, si svolgeva anche la fiera degli animali.
Fino ad alcuni decenni fa nelle vicinanze della chiesa c’era una croce di ferro ben recintata, eretta nel 1907 dai Passionisti che predicarono nella Quaresima di quell’anno. Attualmente la stessa, si erge bene in vista sul un fianco della montagna lungo la via per Foggia. Così pure è stata chiusa la piscina alle spalle dell’abside, scavata nella roccia, per raccogliere le acque del tetto della chiesa e dissetare i rignanesi, quando non ancora c’era l’acquedotto”
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.