Singolare e commovente Processione religiosa, a Rignano Garganico. Tanto è accaduto in occasione della recente festa dei Santi Patroni, la Vergine Assunta e San Rocco. Gli incaricati, con le loro statue portate a spalla hanno sfilato per le principali vie del centro storico, ripopolato da poco a dovere, e del nuovo e popoloso quartiere di San Rocco e della cosiddetta zona di più recente costruzione di Monte Sacro, alias SS. Trinita.
Tale richiamo non è peregrino, se ci si riferisce alla sua presunta dipendenza come bene burgensatico (al di fuori della competenza giuridica territoriale) durante l’egemonia degli insediamenti benedettini nel Promontorio. Ipotesi, quest’ultima, contestata e ignorata da altre ricerche storiche importanti, come quelle condotte prima della II Guerra da Antonio Cappelli e successivamente da Padre Doroteo Forte, unico e rinomato storico del movimento francescano minoritico della Provincia Puglia – Molise ed autore del v. Rignano Garganico, edito nel 1980.
Ritornando al discorso di cronaca va evidenziato che, oltre alle statue dei S. Patroni, c’era pure quella di Sant’Antonio da Padova, restaurata da mani esperte, come le tante altre dalla muffa e dal declino, nel 2017.
Tutti si sono chiesti il perché. A darci la risposta immediata ci ha pensato lo stesso parroco ed ideatore della trovata, Don Santino Di Biase, che ci ha subito detto “E’ il compleanno del Santo e lo si è voluto onorare, rendendo pubblico e solenne l’evento”.
Infatti, Sant’Antonio, al secolo Fernando Martins Bulhoes, noto con il nome di Antonio da Lisbona, è nato nel Capoluogo portoghese il 15 agosto del 1195 e morto a Padova il 13 giugno 1231. Riconosciuto “Dottore della Chiesa” nel 1946. Per molti decenni con le sue interpretazioni e insegnamenti religiosi è stato un costante riferimento per l’intera Cristianità. Da qui la devozione universale e la massiccia diffusione del suo nome.
Sempre a proposito della predetta Processione, il parroco ci riferisce di essere rimasto assai colpito nel vedere dalle parti del centro storico una vecchietta, che, quasi a cadere, cercava con la sua mano di toccare il simulacro di San Rocco che gli scorreva di sotto al balcone.
Anche nel resto della Puglia e a Rignano domina come primo nome da parecchi decenni. L’ultima conta fu effettuata dal Circolo Culturale “Giulio Ricci” nei primi anni del ‘2000. Non a caso il sodalizio, forte di questa ricerca, promosse una iniziativa sul tema, richiamando sul posto i più importanti quotidiani e TV, a cominciare dall’allora fiorente Gazzetta del Mezzogiorno, Rai Tre, Telenorba, ecc. La festa, come molti ancora ricordano, era stata formalmente sostenuta dall’Amministrazione Comunale, per via del primo cittadino che ne portava il nome. Dopo di che calò il sipario.
Intanto, c’è da rilevare che i nuovi giovani padri, dopo aver sperimento nel corso di questi anni i tanti nomi strani, da quelli anglicizzati, a quelli di richiamo alla storia o alla Letteratura, da poco sembrano ritornati alle usanze antiche e certe in materia, ossia affibbiare ai primogeniti i nomi dei loro nonni.
E’ quanto accaduto a chi scrive, che ha da sei mesi il suo omonimo, assai bello ed empatico, a cui vuole un mondo di bene. Evviva “Evviva Antonio, il Santo di ogni cuore…!”
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.