Presto aprirà i battenti il Museo Paleolitico di Grotta Paglicci, a Rignano Garganico. I lavori appaltati ad una ditta specializzata e diretti dall’architetto Stefano Del Pozzo sono terminati e già si pensa al giorno dell’inaugurazione. Il tutto è stato assolto sotto la sotto la supervisione scientifica di Anna Maria Tunzi, responsabile del settore Preistoria Protostoria della Soprintendenza Archeologia per la provincia di Foggia.
Ad annunciarlo con molto orgoglio è stato Luigi Di Fioredurante la fase delle comunicazioni sindacali dell’altro giorno al Consiglio Comunale. Lo ha fatto anche a nome e per conto della consigliera delegata al ramo, Viviana Saponiere, avvocato, assente. Si tratta di un evento atteso da decenni da una moltitudini di patiti, fermamente convinti che con questa grandiosa opera culturale potrà finalmente decollare il paese sul piano turistico ed attrattivo, che ha altri punti forza nel centro storico di origine e fattura medievale e soprattutto nel panorama mozzafiato che si intravede a perdita d’occhio dalla ripa-belvedereche circonda il Borgo antico. Nei giorni tersi si ha di fronte ad un palmo di naso la Maiella innevata, ad Est il vasto golfo di Manfredonia e più in là Castel del Monte, il castello federiciano più importante della Puglia, sul piano storico e ed architettonico. L’istituzione, continuerà ad essere ospitata presso l’ex-Municipio, ossia nel medesimo luogo dove aveva svolto il suo ruolo promozionale sul tema la Mostra iconografica Permanente, nata alla fine degli anni ’80 sotto l’impulso di Arturo Palma di Cesnola, emerito docente dell’Università di Siena e direttore trentennale degli scavi a Paglicci. Sito, quest’ultimo, come risaputo, che ha sfornato finora alcune decine di migliaia di testimonianze riferite all’intero Paleolitico (Inferiore Medio e Superiore). Il governo museale seguirà la normativa nazionale in materia, osservando i criteri tecnico-scientifici e gli standard in essa previsti. Tra l’altro, garantirà: lo svolgimento costante dell’attività didattica nel territorio di pertinenza , in collegamento con le scuole di ogni ordine e grado e con gli altri organismi ad essi correlati; l’offerta di servizi finalizzati alla divulgazione scientifico-didattica e turistico – culturale; la promozione di studi, mirati alla comprensione più ampia dell’antichità del territorio; la collaborazione, cooperazione e coordinamento con musei, istituti di ricerca e Università; il coinvolgimento, infine, nelle diverse attività dei soggetti associativi e di volontariato del posto. Al momento non si sa se il Museo potrà essere gestito dal Comune sia in forma diretta sia indiretta con soggetti esterni tramite apposito contratto – convenzione redatto secondo quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. Comunque sia, il nodo dolente resta quello dell’individuazione del soggetto gestore e delle sue prerogative professionali. Con ogni probabilità si seguirà il suggerimento dello stesso Palma di Cesnola, che sin dalla mostra avrebbe voluto che siffatto incarico gestionale fosse affidato, così come recita l’attuale normativa, a persona altamente competente, in possesso del diploma di laurea ad indirizzo archeologicoe ‘curriculum’ comprovante la specifica competenza, previo parere del Comune e della Soprintendenza competente. Tali qualità riguarderebbero sia il Direttore scientificosia il Curatore gestionale, e per il resto normali collaboratori. Dulcis in fundo, si è appreso che sarà prossimo in vetrina, come bigliettino da visita, un vero e proprio romanzo ispirato a Grotta Paglicci dal titolo”Giornale di scavo”, scritto negli anni passati dal Palma di Cesnola– letterato e curato per il resto da Angelo ed Antonio Del Vecchio. Ma di questo e di più si dirà prossimamente.
Per saperne di più su Grotta Paglicci: www.grottapaglicci.it
Giornalista, scrittore e storico. Ha al suo attivo una cinquantina di pubblicazioni su tradizione, archeologia e storia locale.