L’estate scorsa ha segnato un successo in termini di presenze turistiche a Rignano Garganico, il comune più piccolo del Parco Nazionale del Gargano. La sua offerta di affitti brevi e di ospitalità simil-alberghiera continua a mantenere un flusso costante di visitatori anche in autunno, rendendo il borgo un piccolo gioiello del territorio. A ciò va aggiunta anche la lungimiranza della Pubblica Amministrazione, che punta su eventi di rilievo per pubblicizzare il borgo garganico, che oggi conta poco più di 1800 anime. Turisti provenienti da tutta Italia e dall’estero, in particolare da Spagna, Polonia, Francia e Belgio, si sono recati qui per godere delle bellezze naturali e culturali.
Un successo frenato dalla mancanza di ristoranti.
Nonostante l’incremento di visitatori, il borgo soffre di una carenza fondamentale: un ristorante o pub dove i turisti possano pranzare e cenare. Al momento, gli ospiti delle strutture private sono costretti a rivolgersi ai ristoranti dei comuni vicini come Borgo Celano, San Marco in Lamis e San Giovanni Rotondo. L’unico agriturismo presente, purtroppo, è aperto solo durante i fine settimana, lasciando una lacuna nei giorni feriali.
La necessità di interventi per l’ospitalità.
“Questa situazione evidenzia la necessità di un intervento politico mirato, con incentivi e soluzioni che favoriscano l’apertura di un centro di ristoro. La domanda c’è, ma serve una risposta concreta per sostenere lo sviluppo turistico. Con l’afflusso continuo di visitatori, l’apertura di un ristorante garantirebbe un’ulteriore spinta all’economia locale, offrendo servizi indispensabili per un’esperienza turistica completa” – ha spiegato Angelo Riky Del Vecchio, presidente del Circolo Culturale Giulio Ricci.
Giornalista, scrittore ed Infermiere. Dirige il quotidiano sanitario nazionale www.assocarenews.it.